Hanno suscitato grande interesse le due visite alle Merlate del Castello Sforzesco di Milano guidate con bravura e simpatia da Maria Luisa.
Il camminamento di ronda, che collega le varie torri del Castello, ha permesso di apprezzare la complessa architettura dell’edificio nato come fortificazione difensiva nel 1300 e trasformato alla fine del 1400 in sfarzosa residenza rinascimentale, abbellita dai lavori di artisti quali Leonardo da Vinci, Bernardino Zenale, Bernardino Butinone e Bramante.
Il Castello presenta pianta quadrata di circa 200 metri con quattro torri angolari: due cilindriche a bugnato verso il Duomo (Torrione di Santo Spirito e del Carmine) e due quadrate rivolte verso il Parco Sempione (Torre Falconiera e Castellana). Il portale centrale è sormontato dalla Torre del Filarete (ricostruita a fine ‘800 da Luca Beltrami) diventata un simbolo della città di Milano.
Dai merli scorci suggestivi verso le strutture principali che compongono il Castello:
- l’ampio Cortile delle Armi, ampiamente restaurato dall’architetto Beltrami, dove si svolgeva la vita militare del Castello e risiedevano le guarnigioni; vi si aprivano le scuderie e, successivamente, l’Ospedale spagnolo che rimase in funzione fino al 18° secolo. Recentemente nella Corte sono stati messi a dimora 16 gelsi per far rivivere il pergolato dipinto da Leonardo da Vinci nel 1498 nella Sala delle Asse, prestigioso ambiente dove il duca Ludovico il Moro riceveva gli ospiti più illustri. I gelsi (Morus in latino) alludevano al soprannome del duca;
- la Corte Ducale, destinata a residenza degli Sforza, commissionata da Galeazzo Maria all’architetto Ferrarini nel 1473. Il portico in fondo alla Corte Ducale serviva come sala all’aperto per cerimonie pubbliche ed è detto “dell’elefante” per l’affresco che vi si distingue;
- il Cortile della Rocchetta, la parte più sicura del Castello, comunica con la quadrata Torre Castellana ove si trovava la Sala del Tesoro della famiglia Sforza;
- la Torre Bona, affacciata sul cortile della Rocchetta, venne commissionata con urgenza nel 1477 da Bona di Savoia, vedova di Galeazzo Sforza, per proteggere il giovane figlio dai complotti dei cognati.
E verso l’esterno del Castello è possibile ammirare:
- il Rivellino di Santo Spirito, avancorpo ben conservato posto a protezione delle porte;
- il Parco Sempione, polmone verde della città, l’Arco della Pace, l’Arena Civica, la Torre Branca;
- la Milano del 2000, in particolare i nuovi grattacieli di Porta Nuova e le gigantesche torri di City Life (ex Fiera Campionaria) soprannominate dai milanesi il Dritto, lo Storto e il Curvo.
Rispetto a questi monumenti della modernità le guglie del Duomo e la torre Velasca sembrano piccola cosa!
Ultimo agg.: 08 Feb 2021