Specie / Generi di Fabaceae – Leguminose in questa pagina

  1. ALBERO DI GIUDA
  2. GINESTRA
  3. MAGGIOCIONDOLO
  4. ROBINIA
  5. SOFORA
  6. WISTERIA – GLICINE

E’ una delle famiglie più numerose,  con 18 000 specie riunite in 650 generi, da cui l’uomo e gli animali hanno tratto alimenti, foraggio, spezie, profumi, oli. Comprende infatti  alberi con fusto legnoso quali il maggiociondolo e l’albero di giuda, rampicanti quali la glicine (wisteria sinensis) , il fagiolo, il pisello, la lenticchia, il cece ed erbe quali il trifoglio.  Carattere comune a questa famiglia è il fiore   papilionaceo   ed il frutto caratterizzato da un   legume, composto da più semi racchiusi in un unico involucro lungo e pendente (baccello).

ALBERO DI GIUDA (Cercis siliquastrum)

Sinonimi: Siliquastro, Albero della Madonna, Unghia di cavallo. — Provenienza: Europa, Bacino del Mediterraneo, fino al Mar Nero — Famiglia: Fabaceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale

Albero a foglie caduche, longevo (può superare i 100 aa) alto dai 3 agli 8 m, con fusto per lo più irregolare e contorto; la corteccia è bruno-rossastra scura, liscia negli esemplari giovani , poi con fini screpolature; ha una chioma arrotondata, abbastanza densa, di colore verde chiaro con rami presenti a breve altezza.

Le foglie sono ad inserzione alterna, con un picciolo lungo, arrotondate cuoriformi o reniformi, di colore verde chiaro.

Fiori: compaiono, nel nostro parco, a fine marzo inizio di aprile, prima della comparsa delle foglie. I fiori ermafroditi sono riuniti in infiorescenze a grappolo (4-6). Sono presenti su tutta la pianta, anche direttamente sui rami e sul tronco, e hanno un colore rosa-violaceo.

Il frutto è un legume di circa 8-12 cm, appiattito, che matura in estate è può persistere sulla pianta per tutto il periodo invernale. I semi lenticolari sono bruno scuro.

Utilizzo/Particolarità: per la sua bella fioritura primaverile e per la resistenza all’atmosfera cittadina è molto impiegato per l’arredo urbano e nei parchi. Il legno di colore rossastro venato di scuro, è duro e viene utilizzato in ebanisteria.

Per saperne di più: Acta Plantarum ————– Wikipedia

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

ALBERO DI GIUDA

GINESTRE o GINISTEAE (TRIBU)

Provenienza: emisfero boreale Famiglia: Fabaceae

Il termine di Ginestre (Tribu Ginestae) comprende molte specie di piante appartenenti a generi differenti tutte appartenenti alla famiglia delle Fabaceae, quali: Calicotomene, Chmaecytisus, Cytisus, Genista, Spartium, Ulex.

GINESTRA COMUNE ( Spartium junceum)

Sinonimi: Ginestra comune, Ginestra odorosa — Provenienza: Mediterranea in senso stretto. — Famiglia: Fabaceae

Esemplari a Bollate: Scuola Montessori

Arbusto deciduo dal portamento eretto, alto 50-200 cm, con ramificazioni piuttosto lunghe e numerosi getti a sezione circolare ( a differenza della ginestra dei carbonai che presenta scanalature).

Foglie: sono semplici, sessili o brevemente picciolate, rade e distanziate, lineari-lanceolate, lunghe 1-3 cm, con margine intero, glabre, di colore verde scuro, presto caduche e quasi scomparse alla fioritura.

Fiori: profumati, papilionacei (a farfalla con 5 petali: un grande petalo superiore, due petali laterali detti ali e due petali inferiori saldati insieme) di circa 2 cm, sono di colore giallo intenso. L’impollinazione avviene tramite insetti (entomofila)

Frutti: è un legume falciforme, oblungo, verde e vellutato ma senza peli, più lungo di quello della Ginestra dei Carbonai, nerastro a maturazione; si apre con un meccanismo di torsione ed espelle lontano i suoi 10-18 semi bruni, lucenti e velenosi.

Utilizzo/Particolarità : Cresce bene in luoghi aridi, lungo i cigli delle strade delle regioni del centro-sud Italia e delle isole.
Nelle regioni centrali dell’Europa viene coltivata per la bellezza della sua fioritura.
Il suo profumo, simile al gelsomino, più dolce e meno penetrante rispetto alla Ginestra dei Carbonari, viene utilizzato nell’industria di profumi e cosmetici.
I suoi rami lunghi e senza foglie, simili ai giunchi, venivano utilizzati per costruire cesti e le sue fibre per corde e tessuti.

Per saperne di più: Wikipedia —- ActaPlantarum

GINESTRA DEI CARBONAI ( Cytisus scoparius o Spartium scoparium)

Sinonimi: Citiso scopario, Scannabecco — Provenienza: — Famiglia: Fabaceae

Esemplari a Bollate: Parco Camilleri, Scuola Montessori

Arbusto deciduo dal portamento eretto con rami sottili spigolosi e scanalati, verde brillante con numerose ramificazioni laterali che conferiscono al ramo l’aspetto di una scopa. Spontanea nell’Europa di nord ovest, assente nelle Alpi perché sensibile al gelo.

Le Foglie inferiori sono piccole e brevemente picciolate, a trifoglio composte, con foglioline obovate o oblunghe, leggermente pubescenti; quelle superiori sono semplici, lanceolate, lunghe 1-2 cm. Cadono precocemente nella stagione calda.

Fiori: sbocciano isolati o appaiati all’ascella delle foglie sui fusti dell’anno precedente; fiori ermafroditi, papilionacei (a farfalla con 5 petali: un grande petalo superiore, due petali laterali detti ali e due petali inferiori saldati insieme) di 20-25 mm di lunghezza, di colore giallo-oro e di odore molto penetrante, disposti a racemo. Fiorisce a maggio-giugno. L’impollinazione avviene tramite insetti (entomofila).

Il Frutto è un legume appiattito (largo 10 mm, lungo 30 – 50 mm), nero, solitamente peloso che si apre a maturazione scagliando lontano i semi.

Utilizzo/Particolarità : Scoparius significa scopa, perché con i suoi rami flessibili e difficilmente infiammabili si creavano scope adatte anche alla pulizia dei forni da pane. I suoi rami venivano messi dai carbonai sulla cima delle cataste di legna circondate dalla terra (le carbonaie) al fine di rallentare la combustione per produrre carbone migliore. Dai fusti si ricavavano tessuti, carta, cesti; dai suoi fiori sostanze coloranti. Il suo legno elastico veniva usato per fabbricare balestre.
Attualmente oltre che a scopi ornamentali viene utilizzata per consolidare i terreni scoscesi e arricchire il suolo per la sua capacità di fissare azoto.

Per saperne di più: Wikipedia —- ActaPlantarum

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

GINESTRA

MAGGIOCIONDOLO COMUNE (Laburnum anagyroides)

Sinonimi: Laburno, Avorniello, Cantamaggio — Provenienza: Europa Meridionale, da sud ovest della Francia ai Balcani — Famiglia: Fabaceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale

Arbusto o piccolo albero, alto dai 5 ai 10 m, con chioma irregolare e fogliame deciduo che può sfoggiare in primavera grappoli fioriti giallo oro che contrastano con le foglioline “a trifoglio” verde brillanti; il tronco è diritto, con rami ascendenti rivestiti di corteccia verde-marrone, liscia, i rami giovani invece sono penduli, tomentosi, di colore grigio-verde-argentato, biancastri all’estremità.

Foglie composte, alterne, lungamente picciolate, costituite da 3 foglioline (trifogliate) ellittiche, a margine intero con pagina superiore glabra ed inferiore pelosa, verde-argentata. Nel nostro parco la fioritura si manifesta mediamente a metà aprile e dura circa una settimana.

I fiori ermafroditi sono di color giallo, profumati, riuniti in racemi pendenti e lunghi fino a 30 cm.

I frutti sono legumi piatti lunghi circa 5 cm e contengono molti semi bruni, velenosi.

Utilizzo/Particolarità: è impiegato per il consolidamento di scarpate e pendii. Il legno è molto duro e si conserva bene anche a contatto con il suolo, quindi viene usato come sostegno delle viti e pali per recinzioni. Il legno trova impiego in liuteria, soprattutto nella realizzazione di strumenti a fiato. L’albero è noto anche come falso ebano perché il legno di esemplari molto vecchi poteva essere utilizzato in sostituzione dell’ebano.

Per saperne di più: Acta Plantarum ————– Agricoltura.org

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

MAGGIOCIONDOLO

ROBINIA (Robinia pseudoacacia)

Sinonimi: Gaggia, Acacia, Cascia, Falsa acacia, Acacia falsa, Falsagaggia. — Provenienza: Stati Uniti centro-orientali — Famiglia: Fabaceae

Esemplari a Bollate: Scuola Montessori

Albero deciduo o cespuglio che può raggiungere un’altezza di 20 /25 m. Il fusto è cilindrico, spesso biforcato, con corteccia rugosa grigio-bruna, fessurata da solchi verticali e profondi in maturità; la chioma è ramificata, spesso irregolare, di colore verde opaco. La parte alta del fusto e i rami giovani sono provvisti di robuste spine simili a quelle delle rose. Cresce e si diffonde molto velocemente, anche tramite le radici, e può essere considerato infestante.

Le foglie sono decidue, alterne, imparipennate, formate da 6 -7 coppie di foglioline di forma ovale, a margine intero, un po’ più chiare sotto.

I fiori sono bianchi, molto profumati, riuniti in grappoli penduli (=racemi) lunghi fino a 25 cm, compaiono a metà aprile e possono durare fino a maggio.

I frutti sono legumi nerastri, coriacei, lunghi 5-10 cm; contengono da 3 a 10 semi e rimangono sulla pianta fino a inverno inoltrato.

Utilizzo/Particolarità: venne introdotta in Francia nei primi anni del XVII secolo da Jean Robin, erborista, farmacista e curatore dell’Orto botanico del Re di Francia. Rimase una curiosità da giardino fino all’ultimo ventennio dell’Ottocento, quando venne impiegata per consolidare gli argini franosi lungo le nuove ferrovie. Questa pianta migliora il suolo, in quanto ha la capacità di fissare l’azoto, e consolida con il suo solido apparato radicale i terreni franosi. I fiori, ricchi di nettare, permettono un’eccellente produzione di miele.

Per saperne di più: Acta Plantarum ————– Wikipedia

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

ROBINIA

SOFORA DEL GIAPPONE (Sophora japonica)

Sinonimi: Styphnolobium japonicum — Provenienza: Cina, Corea e Giappone (introdotto in epoca molto remota) — Famiglia: Fabaceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale, Scuola Iqbal Masih

Albero alto fino a 25 metri dal portamento elegante, diritto o sinuoso, con corteccia marrone-grigia, rugosa e screpolata. Ha una chioma larga dovuta alla fitta ramificazione dei suoi rami elastici e resistenti. Assomiglia molto alla Robinia ma non presenta spine e fiorisce in estate con pannocchie lunghe anche 20 cm. Nel nostro parco è presente un esemplare imponente che ha presentato una abbondante fioritura a fine giugno.

Le foglie sono decidue, picciolate, alterne, imparipennate, lunghe fino a 25 cm, con 7-13 foglioline (massimo 17) da ovate a lanceolate con margine intero, lucide, di un bel colore verde acceso (più chiaro nella faccia inferiore) che in autunno assumono una bella tonalità giallo-oro.

I fiori ermafroditi, di colore bianco-panna o crema, profumati, in genere si manifestano dopo i primi 10 anni della pianta e compaiono rigogliosi solo in calde estati, riuniti in vistose infiorescenze a pannocchia (nel nostro parco sono comparsi a fine giugno-luglio). Sono simili ma più piccoli di quelli della robinia.

I frutti sono “lomenti” ossia legumi segmentati in corrispondenza di ogni seme che viene liberato a maturità.

Utilizzo/Particolarità: Per il suo portamento elegante viene utilizzata a scopo decorativo in parchi e giardini. È pianta molto visitata dalle api che ne ricavano abbondante miele. Il suo legno è molto duro e resistente. Dai baccelli si estraggono pigmenti per colorare di giallo i tessuti.

Per saperne di più: Agraria.org ————– Wikipedia

Ultimo agg.: 01 Mag 2022

SOFORA

WISTERIA (GENERE)

Provenienza: estremo Oriente – Famiglia: Fabaceae

Con il termine Wisteria o Wistaria o Glicine indichiamo comunemente almeno una decina di arbusti e piante rampicanti provenienti dall’estremo Oriente, così chiamati in onore di un docente tedesco che insegnava nell’Università della Pennsylvania Gaspare Wistar (1761-1818).
Pianta rampicante decidua longeva che può sviluppare rami sottili di alcuni metri in una sola stagione vegetativa. Il tronco, bruno, si attorciglia già dalla base modellandosi al sostegno più vicino e può crescere fino a 20 m in altezza ed estendersi per molti metri in orizzontale. Può essere una pianta molto longeva ed estendersi notevolmente.L’esemplare Monumentale più esteso al mondo è stato piantato nel 1894 e si trova a Sierra Madre nella Contea di Los Angeles (California): occupa una superficie di oltre 0,4 ettari e pesa 250 tonnellate.Le specie più diffuse sono la Wisteria sinensis, la Wisteria floribunda e la Wisteria frutescens

GLICINE (Wisteria sinensis)

Sinonimi: Wisteria chinensis, w.consequana, w. precox – Provenienza: Cina – Famiglia: Fabaceae

Esemplari a Bollate: Giardino dei Giusti

Pianta rampicante a foglie decidue a rapida crescita, molto vigorosa e longeva che può sviluppare rami sottili di alcuni metri in una sola stagione vegetativa. Cresce avvolgendosi attorno ai sostegni in senso antiorario. E’ la specie più diffusa in Italia.

Foglie: composte, imparipennate, decidue, verde chiaro e densamente pubescenti da giovani; sono costituite da 7-13 foglioline ovali-lanceolate con l’apice acuminato, margine lievemente ondulato.

Fiori: intensamente profumati di colore azzurro-lilla o violetto riuniti in vistosi grappoli pendenti di 20–30 cm, compaiono a fine inverno prima della comparsa delle foglie. In estate si può assistere ad una seconda fioritura, meno vistosa di quella primaverile. Sono bianchi i fiori della varietà ‘alba’.

Frutti: sono dei legumi vellutati di lunghezza variabile, in genere pochi centimetri, che contengono semi marroni, anch’essi vellutati di 1 cm con saponina (wisterina) tossica se ingerita.

Utilizzo/Particolarità : proveniente dalla Cina è stato importato in Gran Bretagna per la prima volta nel 1816. Molto apprezzata come pianta ornamentale per ricoprire muri, pergolati, recinzioni o arrampicarsi ad alberi o su terrazze grazie al rapido sviluppo ed alla fioritura esuberante. Nel linguaggio dei fiori indica amicizia.

Per saperne di più: Wikipedia

GLICINE GIAPPONESE (Wisteria floribunda )

Provenienza: Giappone — Famiglia: Fabaceae

Pianta simile alla Wisteria Sinensis ma cresce più lentamente ed è meno intensamente profumata. I rami si avvolgono intorno ai sostegni in senso orario. E’ stata importata in Europa dal Giappone nel 1830.

Foglie: composte, imparipennate, formate da 11-19 foglioline ovato-lanceolate, di colore verde-chiaro che compaiono insieme ai fiori.

I Fiori sono papilionacei, discretamente profumati, di colore rosa o viola-azzurrato; esistono anche varietà bianche o viola o rossi. La fioritura si manifesta in maggio-giugno, più tardivamente della Wisteria sinensis, con stupende infiorescenze a grappolo lunghe 30–60 cm.

GLICINE AMERICANA (Wisteria frutescens)

Provenienza: Sud degli Stati Uniti – Famiglia: Fabaceae

E’ storicamente la prima specie di Wistaria ad essere introdotta in Europa, precisamente in Inghilterra nel 1724 dalla Carolina del Sud, tuttavia oggi è meno diffusa perché la fioritura è meno spettacolare delle specie asiatiche.
Rampicante vigoroso si avvolge intorno ai sostegni in senso antiorario come la forma cinese.
Le infiorescenze, prodotte sui rami dell’anno, sono racemi lunghi 5-15 cm (i più corti delle altre specie anche se compatti), con fiori privi di profumo, blu porpora lunghi 2 cm, compaiono in giugno-luglio e la fioritura è più breve.

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

WISTERIA – GLICINE

Ultimo agg.: 24 Nov 2021

Famiglia delle Fabaceae ( = Leguminosae)