Specie / Generi di Oleaceae presenti in questa pagina

  1. FORSIZIA
  2. FRASSINO (genere)
  3. GELSOMINO GIALLO
  4. LIGUSTRO
  5. SYRINGA – LILLA’
  6. ULIVO

Le Oleaceae sono una famiglia che comprendono 27 generi e un numero elevato di specie, arbustive, rampicanti ed alberi ad alto fusto. In questa pagina ricordiamo i frassini (Fraxinus) e l’ulivo (Olea). Fra gli arbusti ricordiamo il ligustro (Ligustrum), il gelsomino giallo, il lillà (Syringa) utilizzate per scopo ornamentale.

FORSIZIA ( Forsythia x intermedia )

Sinonimi:Provenienza: Cina e Giappone– Famiglia: Oleaceae
Esemplari a Bollate: Scuola Rosmini, Scuola Don Milani

La forsizia è il classico arbusto che annuncia la primavera con i suoi fiori gialli che compaiono sui rami ancora privi di foglie. La varietà più diffusa è la Forsythia x intermedia,  ibrido di F.susaapensa e F.viridissima.   Si presenta come un arbusto espanso che può raggiungere i 3-4 metri di altezza con rami che crescono rapidamente anche di 30-40 cm in un anno, sottili, pendenti verso il basso. La corteccia ha una consistenza ruvida e una tonalità grigio-marrone.

Foglie: allungate a forma di piccole lance di 8-10 cm, di colore verde chiaro, margine seghettato e di consistenza leggera. Compaiono in primavera dopo i fiori e in autunno assumono un colore giallo.

Fiori: a forma di campanula, di colore giallo intenso, dorato compaiono, prima della comparsa delle foglie, in gruppi da uno a tre sui rami nudi della precedente stagione, per questo le forsizie devono essere potate dopo la fioritura.

Utilizzo/Particolarità: La forsizia è un arbusto rustico, di facile coltivazione che all’inizio della primavera regala una fioritura abbondante. Come ricordato è necessario potarla al termine della fioritura, o comunque non oltre l’inizio dell’estate, in modo da stimolare la crescita di nuovi rami che andranno a fiore l’anno successivo. Ogni due o tre anni è necessario diradare gli steli più vecchi per migliorare la circolazione dell’aria.
In un grande giardino vale la pena utilizzare la forsizia come esemplare isolato in modo che possa esprimere al meglio il suo portamento e la sua fioritura.

Per saperne di più: Wikipedia —–Acta Plantarum

Ultimo agg.: 01 Mag 2023

FORSIZIA

Il genere Fraxinus è caratterizzato da foglie composte imparipennate; il frutto è costituito da samare semplici picciolate di circa 2-3 cm, contenenti unico seme, riunite in grappoli pendenti.

FRASSINO MAGGIORE (Fraxinus excelsior)

Sinonimi: Frassino comune, Frassino comune europeo, European Ash — Provenienza: Europa e regione caucasica — Famiglia: Oleaceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale, Scuola Montessori, Parco Camilleri

È un albero di notevoli dimensioni che raggiunge i 30 m di altezza con chioma ampia, slanciata e leggera; tronco dritto e cilindrico con corteccia dapprima liscia e olivastra, invecchiando assume tonalità grigio-brunastra con screpolature longitudinali. Cresce molto rapidamente in altezza e ha un sistema di radici superficiali molto estese tanto da limitare la crescita di alberi vicini.

Foglie: composte, lunghe fino a 40 cm, caduche, impari-pennate formate da 7-13 paia di foglioline sessili opposte, tutte prive di picciolo tranne l’apicale, sottili e appuntite (5-12 x 2-4 cm), minutamente seghettate di colore verde opaco sulla pagina superiore, più chiare su quella inferiore. Le foglie originano da gemme opposte di colore nero-bruno “a zampa di capriolo” (caratteristiche).

I Fiori compaiono prima delle foglie (a differenza dell’orniello). I fiori possono essere unisessuali (maschili o femminili) presenti nella stessa pianta su rami diversi o in piante diverse; inoltre può avere anche fiori che contengono organi riproduttivi maschili e femminili. I fiori sono piccoli, riuniti in mazzetti densi talora lunghi, partono lateralmente sotto le gemme laterali privi di calice e di corolla, con stami brevi e grosse antere (estremità ingrossata dello stame) di colore rosso. L’impollinazione è anemofila.

I Frutti compaiono da settembre e sono costituiti da una samara appiattita con unica ala terminale di circa 3 cm, con un unico seme, riuniti in grappoli pendenti.

Utilizzo/Particolarità: legno di colore bianco-madreperlaceo di ottima qualità adatto a realizzare mobili, utensili da lavoro, remi, e alberi di barche a vela, strumenti musicali. Un tempo utilizzato per armi quali lance e frecce. Le foglie vengono utilizzate come foraggio e la corteccia per conciare le pelli.

Per saperne di più: Acta Plantarum——- Wikipedia

ORNIELLO (Fraxinus ornus)

Sinonimi: Frassino minore, Frassino da fiore, Frassino da manna, Avorniello, Orno — Provenienza: Area del Mediterraneo, Asia Minore — Famiglia: Oleaceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale

È un albero che può raggiungere 15-20 m di altezza, ha il tronco dritto o talora più fusti, chioma ampia globosa. La corteccia grigio-crema dapprima liscia diventa grigio-brunastra con fessure poco profonde alla base. I rami, dal portamento ascendente, sono opposti e danno alla pianta spoglia un aspetto di candelabro.

Foglie: composte, caduche, opposte, imparipennate, con 5-9 foglioline (più spesso 7), larghe un terzo della loro lunghezza (5-10 x 2-4 cm) tutte brevemente picciolate (caratteristica differenziale dal frassino maggiore), di forma variabile ellittica o lanceolata; la faccia superiore è verde, quella inferiore è più chiara e pelosa lungo le nervature. Le gemme di colore bruno-grige globose, lievemente accuminate sono riconoscibili, perché ricoperte da una fitta peluria tendente al ruggine (color camoscio).

Fiori: a primavera avanzata, quando già ci sono le foglie, l’albero si ricopre per un arco di tempo abbastanza lungo, 20 e più giorni, di una gran quantità di fiori bianchi o bianco crema, molto profumati, che lo rendono riconoscibile e visibile anche da lontano. Le infiorescenze a pannocchia color bianco-panna, escono a livello delle gemme apicali e ascellari; i fiori sono generalmente ermafroditi e profumati.

Frutto: samara stretta e oblunga di 2-3 cm (samara ampiamente alata) con un unico seme tondeggiante di circa un centimetro.

Utilizzo/Particolarità: la pianta viene utilizzata nei nostri parchi per la sua fioritura bella e profumata. Nelle regioni calde del sud Italia, in particolare in Sicilia, incidendo la corteccia dell’Orniello (come nel Frassino Meridionale) fuoriesce una linfa dolce bianco-giallastra che si solidifica al contatto con l’aria: la manna, costituita per l’ 80-90% da mannite (o mannitolo) zucchero che possiede blande proprietà purgative.
Il legno, pregiato come quello del frassino maggiore, viene utilizzato per utensili da lavoro. Ottimo come combustibile.

Per saperne di più: Acta Plantarum——- Wikipedia

FRASSINO MERIDIONALE (Fraxinus angustifolia o oxycarpa o oxyphilla)

Sinonimi: Frassino a foglia stretta, Frassino Ossifillo Famiglia: Oleaceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale

È un albero che può raggiungere i 20-25 metri di altezza. La corteccia è di colore grigio chiaro, profondamente e finemente fessurata. Le gemme sono più chiare rispetto al frassino maggiore

Le foglie decidue, composte imparipennate costituite da 5-13 foglioline sessili di forma oblungo-lanceolata. Il margine presenta denti irregolari più evidenti rispetto al frassino maggiore, possibili comunque “varietà” differenti.

Le infiorescenze compaiono molto precocemente rispetto alla fogliazione e sono simili a quelle del frassino maggiore.
Il frutto è una samara di forma lineare-lanceolata che presenta alla sua estremità superiore un’ala acuta provvista spesso di un rostro, mentre quella inferiore risulta cuneata.

Utilizzo/particolarità: è largamente usato nell’arredo urbano, nei viali e nei parchi. In Sicilia (Madonie) esistono ancora coltivazioni per la produzione della manna che si ottiene praticando incisioni lungo i tronchi nei mesi estivi. Il liquido che fuoriesce si rapprende lungo il tronco e forma i così detti “cannòli”.

Per saperne di più: Agraria.org——- Wikipedia

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

FRASSINO (genere)

GELSOMINO GIALLO (Jasminum nudiflorum )

Sinonimi: gelsomino invernale, gelsomino di San Giuseppe – Provenienza: Cina – Famiglia: Oleaceae

Esemplari a Bollate: Scuola Marco Polo, Stazione Bollate Centro

Arbusto semi-rampicante che può arrampicarsi lungo un muro fino all’altezza di 3-4 metri; i rami sono di colore verde scuro, con sezione quadrangolare, dritti e rigidi, resistenti al freddo. Il nome latino della pianta è legato alla sua peculiarità di produrre i fiori su rami nudi privi di foglie.

Foglie: caduche, opposte, composte da 3 foglioline ovali verde scuro, lucide.

Fiori: piccoli, gialli con 4-6 petali fusi fra loro alla base (=gammopetali) tanto da assumere un aspetto imbutiforme; i fiori nascono direttamente dai rami prima della comparsa delle foglie. La fioritura si manifesta a fine inverno e in zone ben soleggiate può prolungarsi per un intero mese. I fiori, a differenza del gelsomino bianco, non sono profumati.

Frutti: si osservano raramente e sono rappresentati da una o due bacche saldate lateralmente.

Utilizzo/Particolarità : le origini del Gelsomino invernale sono molto antiche e pare che la sua diffusione e la sua coltivazione su scala mondiale si debbano al noto navigatore Vasco de Gama o a navigatori Inglesi. Apprezzato per la precoce fioritura, viene utilizzato per coprire muri oppure come pianta ricadente in giardini e parchi.
Antiche credenze popolari affermano che il Gelsomino aiuti chi lo coltiva a diventare più responsabile e più consapevole delle proprie azioni.

Per saperne di più: Wikipedia

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

GELSOMINO GIALLO

LIGUSTRO COMUNE (Ligustrum vulgare)

Sinonimi: olivella – Provenienza: Europa, Nord Africa, Asia Minore – Famiglia: Oleaceae

Esemplari a Bollate: Scuola Marco Polo, Scuola Rosmini

Pianta con portamento arbustivo (può diventare anche un alberello alto fino a 5 metri) utilizzato prevalentemente come siepe da recinzione. La corteccia è bruno-verdastra liscia con lenticelle rotonde o ellittiche in posizione trasversa.

Foglie: persistenti nelle regioni calde del Mediterraneo, caduche nei climi più freddi. Margine intero, corto picciolo, di consistenza coriacea, lucide, verdi su entrambe le facce, opposte sul ramo, verticillate 2 a 2 e ogni verticillo è posizionato a 90° rispetto a quello sottostante. Le foglie basali (quelle dei rami più bassi) sono più piccole ed hanno una lamina ellittica (larghezza 12 mm, lunghezza 16 mm), quelle apicali sono più grandi e lanceolate (larghezza 10-15 mm; lunghezza 30-40 mm.).

Fiori: ermafroditi, a simmetria raggiata (attinomorfi), tetraciclici cioè con calice, corolla (petali), androceo e gineceo composti da 4 elementi; sono molto profumati (per alcuni l’odore è sgradevole), raggruppati in piccole pannocchie terminali che compaiono da maggio a luglio.

Frutti: bacche quasi sferiche con endocarpo membranoso o cartaceo. Il colore del frutto è in genere nero, lucido tendente al rossastro cupo. Le bacche hanno un portamento eretto e sono velenose per l’uomo.

Utilizzo/Particolarità : oggi viene utilizzata come pianta da siepe visivamente molto piacevole per i fusti ben eretti, le foglie ovali, lucide di un colore verde brillante e per i suoi fiori bianco-avorio. Viene impiegato per separare o dividere spazi esterni in maniera semplice, elegante e raffinata, per erigere fitte barriere naturali o filari verdeggianti anche nella stagione autunnale. Le foglie, la corteccia e i fiori contengono tannini, resine, glucosidi e zuccheri.
Citato anche dal poeta romano Virgilio il ligustro era noto sin dall’antichità per le sue proprietà medicamentose per guarire le ferite e per ridurre le secrezioni. Le foglie, le gemme ed i frutti hanno azione lassativa, mentre l’infuso dei fiori, dei getti e della corteccia esplicano proprietà astringenti e antinfiammatorie.

Per saperne di più: Wikipedia

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

LIGUSTRO

SYRINGA (GENERE)

Provenienza: Europa, Estremo Oriente, Persia – Famiglia: Oleaceae

Comprende una trentina di specie di arbusti decidui utilizzati soprattutto a scopo ornamentale che posono raggiungere l’altezza di 5 metri. Le specie più diffuse diffuse sono:

  • la syringa vulgaris, lillà per antonomasia, la più diffusa, robusta e profumata (vedi oltre)
  • la syringa reflexa e la syringa villosa: con pannocchie di fiori più aperte
  • la syringa josikaea, o lillà ungherese, un arbusto vigoroso con foglie grandi e di colore malva o viola intenso
  • la syringa persica, o lillà persiano, con fiori dal caratteristico profumo di lavanda
  • la syringa yunnanensis, o lillà cinese, con fiori rosa dal gradevole profumo.

LILLA’ (Syringa vulgaris)

Sinonimi: serenella– Provenienza: Asia orientale, Europa sudorientale (Balcani) – Famiglia: Oleaceae

Esemplari a Bollate: Giardino dei Giusti

Arbusto forte e rustico introdotto in Europa centrale nel XVI sec , naturalizzato nel bacino del mediterraneo e coltivato diffusamente per l’intenso e gradevole profumo dei suoi fiori. Portamento eretto con rami ascendenti; se coltivato con grande maestria può crescere con fusti alti sino a 5 metri.

Foglie: caduche, ovali o cordate con apice appuntito, lunghe 5-12 cm, di colore verde chiaro, sottili e delicate; spuntano in primavera tra marzo e aprile.

Fiori: lunghe infiorescenze molto profumate costituite da grandi pannocchie (10-20 cm) composte da piccoli fiori tubolari lunghi 1,5 cm, con 4 petali ben divaricati che si aprono in successione tra aprile e giugno. I fiori sono tradizionalmente di colore lilla, ma da almeno 100 anni sono stati prodotti ibridi e cultivar bianchi, crema, azzurri e viola intenso. Intorno al 1780 nell’Orto Botanico di Rouen in Francia è comparso un ibrido spontaneo la Syringa x chinensis nato dall’incrocio del Lillà comune (Syringa vulgaris) e del Lillà persiano (Syringa persica): a differenza del Lilla comune ha un portamento più lasso, lunghi rami arcuati, infiorescenze di fiori lilla-rosa erette o pendule lunghe sino a 15 cm.

Frutti: piccole capsule ovali raccolte in pannocchie, deiscenti a maturazione.

Utilizzo/Particolarità : in parchi o giardini è coltivata a scopo ornamentale per formare siepi, boschetti fioriti o per creare deliziosi angoli colorati e profumati in grado di attirare una grande quantità di api.
Viene forzata la fioritura invernale di varietà di colore bianco per addobbi floreali di cerimonie nuziali o di battesimi in quanto simboleggia la purezza, l’amicizia, l’amore: secondo la tradizione i fiori freschi attiravano le fate e allontanavano gli spiriti maligni.
Il suo legno duro, cavo (“sirinx”), nell’antichità veniva utilizzato per creare strumenti musicali a fiato come i flauti.
La sua corteccia veniva usata per decotti contro la febbre e le sue foglie come rimedio decongestionante. Con i fiori si preparavano profumi e oli da massaggio contro reumatismi e dolori articolari.

Per saperne di più: Wikipedia

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

SYRINGA – LILLA’

 

ULIVO (Olea europaea)

Sinonimi: Olivo — Provenienza: sud caucasica (12.000 a.C.), successivamente bacino del Mediterraneo — Famiglia: Oleaceae
Esemplari a Bollate: Scuola Marco Polo, Scuola Montessori, Giardino dei Giusti, Scuola Don Milani

Albero sempreverde con fase vegetativa pressoché costante anche nel periodo invernale. Cresce molto lentamente ma è molto longevo: in condizioni climatiche favorevoli un olivo può raggiungere i 15-20 metri di altezza,  e diventare millenario perchè il tronco danneggiato può rigenerare con facilità. Presenta un fusto cilindrico, contorto e nodoso che con l’età frequentemente diventa cavo. La corteccia è grigio scuro e il legno è duro e pesante. Chioma ampia con rami sia ascendenti che penduli.
La specie è suddivisa in due sottospecie, l’olivo coltivato (Olea europaea sativa) e l’oleastro (Olea europaea oleaster).Foglie: opposte, coriacee, semplici, di forma ellittico-lanceolata, con breve picciolo e margine intero. La faccia superiore è liscia verde chiara, la faccia è inferiore bianco-argentea per la presenza di peli chiari.Fiori: riuniti in una infiorescenza a grappolo, chiamata mignole, compare già in marzo-aprile all’ascella delle foglie. La fioritura vera e propria si realizza in maggio-giugno quando si aprono i fiorellini ermafroditi con corolla di petali bianchi.Frutti: drupe ellissoidali o ovoidali, a volte asimmetriche, di colore dapprima verde, che diventano rosso violacee a maturazione in ottobre-novembre con polpa oleosa adesa al nocciolo.Utilizzo/Particolarità: fu utilizzato fin dall’antichità per l’alimentazione umana. La pianta inizia a dare i suoi frutti dopo 3-4 anni, ma la produttività viene considerata buona verso il 9º–10º anno anche se la maturità è raggiunta dopo 50 anni. Le olive vengono utilizzate nelle nostre tavole dopo un trattamento specifico per ridurne l’amaro o vengono spremute per ricavarne l’olio. Per avere un prodotto molto aromatico, la raccolta delle olive deve avvenire prima della completa maturazione.
Il legno, duro e levigabile, viene utilizzato per utensili e lavori di ebanisteria.

  • Nella regione a sud-ovest della Sardegna, nella compagna di Villamassargia (CI), si erge un bosco di ulivi secolari piantati dai monaci benedettini tra il 1300 e 1500. Tra questi spicca “Sa Reina” (in sardo “la regina”) un ulivo “Monumentale” con circonferenza del fusto di 10 metri, altezza di 8 metri, che possiede tre caratteristiche monumentali: età, pregio, valore storico.
Per saperne di più: Wikipedia ————–Agraria.org

Ultimo agg.: 01 Mag 2023

ULIVO

Ultimo agg.: 24 Nov 2021

Famiglia delle Oleaceae