Specie di Ulmaceae presenti in questa pagina

  1. BAGOLARO
  2. OLMO CAMPESTRE

BAGOLARO (Celtis australis)

Sinonimi: bagolaro comune, spaccasassi, romiglia, albero dei rosari — Provenienza: Bacino del Mediterraneo — Famiglia: Ulmaceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale, Giardino dei Giusti, Scuola Iqbal Masih

Albero robusto e longevo che cresce spontaneamente e velocemente in tutto il bacino del Mediterraneo. Può raggiungere i 25 m di altezza. La sua chioma è ampia, tondeggiante, generosa e molto folta. Il tronco è abbastanza breve, robusto e caratterizzato (in età adulta) da possenti nervature con corteccia grigia, liscia per molto tempo che ricorda quella del faggio. I rami secondari sono tendenzialmente penduli e di colore più scuro.

Foglie: alterne con picciolo corto (5–15 mm) e una lamina lanceolata allungata (2–6 cm x 5–15 cm), bordo seghettato. Sono caratterizzate da un apice allungato e da base un po’ asimmetrica. La pagina superiore è verde scuro, coriacea, la pagina inferiore è coperta da una peluria bianca.
Fiori: insignificanti riuniti in piccoli grappoli (ogni fiore misura circa 2–3 mm) che compaiono con le foglie. La fioritura avviene, nel nostro parco, a fine marzo
Frutti: drupe subsferiche di circa 8–12 mm simili a ciliegie, portate da un picciolo lungo circa 3 cm, dapprima di colore giallo o grigio-verde chiaro; con la maturazione divengono scure. Per il loro sapore dolciastro sono molto amati dagli uccelli.

Utilizzo/Particolarità: la bellezza del portamento, l’ampia ombra che produce lo rendono adatto per l’arredo di parchi e centri abitati della zona mediterranea (mal sopporta il gelo dei paesi del nord Europa). E’ un albero che si adatta a terreni calcarei e sassosi e per queste sue caratteristiche viene utilizzato nelle opere di rimboschimento. Resiste però anche egregiamente all’inquinamento urbano e per questa sua caratteristica viene utilizzato per piantumare strade e viali cittadini. Il suo legno bianco-grigiastro è duro elastico e veniva utilizzato per fabbricare ruote.

Segnaliamo che nella città di Milano sono presenti ben tre esemplari riconosciuti ufficialmente “Monumentali”: nel giardino di Villa Reale (villa Belgioioso-Bonaparte di via Palestro), giardino Montanelli di Porta Venezia, Piazza Villapizzone. Tutti presentano circonferenza maggiore di 4 metri ed altezza variabile dai 18 ai 30 metri.

Per saperne di più: Acta Plantarum ————– Wikipedia


BAGOLARO (Celtis australis)

Ultimo agg.: 03 Feb 2024

BAGOLARO

OLMO CAMPESTRE (Ulmus minor – Ulmus carpinifolia )

Sinonimi: Olmo comune — Provenienza: Europa e Asia Mediterranee — Famiglia: Ulmaceae

Esemplari a Bollate: Parco Expo, Forestazione Zandonai

Albero a foglie caduche con tronco per lo più breve e corteccia screpolata longitudinalmente con alette di sughero che caratteristicamente ricoprono i rami più vecchi. Portamento da arbustivo ad albero, può raggiungere i 30 m con chioma per lo più conica. I rami sono ascendenti alla base e discendenti alle estremità. E’ molto longevo e può vivere anche 600 anni.

Le Foglie sono caduche, alterne, hanno forma variabile ellittiche – ovate, apice appuntito, con base tipicamente asimmetrica: il picciolo decisamente decentrato conferisce alle due metà della foglia un aspetto molto diverso (da una parte la lamina sborda decisamente più in basso). Le foglie sono lunghe da 4 a 10 cm con margine doppiamente seghettato o dentato. La pagina superiore è più scura, quella inferiore più chiara; dalla nervatura centrale si staccano 10-13 paia di nervature parallele che si dirigono verso il margine della foglia.

I Fiori sono poco appariscenti perché l’impollinazione è anemofila, compaiono prima delle foglie in marzo-aprile, sono raccolti in gruppetti fitti di 15-30 elementi quasi sessili e presentano stami sporgenti e antere rosse-brune.

I Frutti sono samare glabre rotonde o ellittiche con seme posto al centro, molto addensate lungo tutto il ramo ancora privo di foglie; nel Parco dell’Expo compaiono già a fine marzo-aprile.

Utilizzo/Particolarità : per la sua resistenza alla siccità e all’inquinamento cittadino viene utilizzato in filari lungo i viali o come albero campestre in boschi di golene.
Il suo legno è duro e resistente veniva usato per realizzare mobili, zoccoli; le foglie erano usate come foraggio durante i periodi di siccità.
L’uomo sta tentando di selezionare cultivar resistenti alla moria degli olmi causata da un fungo patogeno, diffuso da alcuni tipi di coleotteri, che blocca i vasi che trasportano la linfa alle foglie provocando così la morte dell’albero in breve tempo.

Sulle foglie è molto frequente notare la formazione di vistose galle a forma di vescica con pareti spesse e increspate e di colore inizialmente verde poi al giallo ed infine rossicce, con aspetto vellutato (vedi figura). Sono dovute all’afide galligeno maggiore dell’olmo (Eriosoma lanuginosum), che dopo aver passato l’inverno come uovo nelle screpolature della corteccia dell’olmo, in primavera punge la faccia inferiore delle foglie e si riproduce dentro alla galle.

Per saperne di più: Wikipedia

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

OLMO CAMPESTRE

Ultimo agg.: 24 Nov 2021

Famiglia delle Ulmaceae