Comprende un centinaio di specie a foglie caduche, palmate o lobate con lungo picciolo, riconoscibili soprattutto dalle foglie e dal frutto (vedi) costituito da due samare appiattite, affiancate  (disàmara) con un angolo differente nelle diverse specie. Nel Parco Centrale sono presenti: Acero Campestre, Acero di Monte e Acero Riccio.
Nel giardino della Scuola Primaria Montessori troviamo anche altre due specie di aceri: l’Acero Argentato (o saccarino) e l’Acero negundo o della Virginia  che presentano foglie e samare caratteristiche:

ACERO CAMPESTRE (Acer campestre)

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Sinonimi: acero oppio, loppio, chioppo, testuccio, testucchio –  Provenienza:  Europa e Caucaso – Famiglia:  Aceraceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale, Scuola Don Milani

Albero di modeste dimensioni (può raggiungere i 18-20 metri di altezza come massimo), con tronco frequentemente contorto e ramificato di colore bruno-grigio che si scurisce con l’età e sviluppa scaglie o riquadri squamosi; la chioma è larga rotondeggiante e fitta.

Foglie decidue,  opposte,  a coppie, con 3-5 lobi per lo più arrotondati, di colore verde opaco superiormente, verde più chiaro inferiormente, pelose lungo le nervature; assumono un colore giallo-arancio in autunno.

Fiori   compaiono, nel nostro parco, poco dopo le foglie a fine marzo-aprile non vistosi, raccolti in inflorescenze erette (corimbi) giallo-verdi.

Frutti:   sono samare doppie (vedi foto), disposte quasi orizzontalmente (angolo di circa 180°).

Utilizzo/Particolarità: albero molto comune che si adatta a tutti i terreni e sopporta bene potature drastiche. Viene utilizzato come barriera stradale, perché “mangia smog”, o per frenare il vento. In passato veniva utilizzato come sostegno per le viti (da qui il nome campestre) e le sue foglie erano un foraggio pregiato per gli animali, ricco di minerali, vitamine, azoto e povero di cellulosa. Viene piantato nei parchi per il bel colore caldo che il fogliame assume in autunno. Il suo legno, di colore rossiccio, viene utilizzato in falegnameria come decorativo.

Per saperne di più: Acta Plantarum ————–  Wikipedia

 


ACERO DI MONTE   (Acer pseudoplatanus)

Sinonimi: acero montano, acero bianco, acerofico, agare, loppone, sicomoro, falso platano   — Provenienza: Europa — Famiglia: Aceraceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale “giro esterno”

È una pianta decidua ad alto fusto che può raggiungere 25–40 m di altezza e un diametro del tronco di 3,5 m. La corteccia è inizialmente grigia o giallastra, più scura dell’acero ricco, poi tende al rossastro e si distacca in grandi placche.

Foglie   grandi anche 20 cm, opposte come tutti gli aceri, con 5-7 lobi incisi profondamente, margine grossolanamente dentato; picciolo lungo quasi come le foglie (5-15 cm) di colore rossastro che al distacco non emette lattice ma linfa acquosa. Colore verde scuro superiormente, verde più chiaro inferiormente spesso coperta da peli grigio-verdastri.

Fiori    di colore giallo-verde si sviluppano durante la fogliazione a fine marzo-aprile in grappoli penduli  (differenziale rispetto all’acero campestre e acero riccio dove i fiori sono eretti) lunghi anche 12 cm.

Frutti:   sono samare doppie divergenti con angolo di circa 60°-90°  (meno divaricate dell’acero campestre e del riccio).

Utilizzo/Particolarità: albero molto longevo (anche 300 anni) con legname di colore biancastro, molto pregiato utilizzato per la costruzione di strumenti musicali (violini), stecche da biliardo, piani di mobili. Soffre il clima cittadino e gli inquinanti.

Per saperne di più: Acta Plantarum ————– Wikipedia

ACERO  RICCIO   (Acer platanoides)

Sinonimi: Acero platanoide, Acero di Norvegia   –  Provenienza:  Europa e Asia — Famiglia: Aceraceae

Esemplari a Bollate: Parco Centrale, via Zandonai, Scuola Montessori, Scuola Iqbal Masih

Albero a rapida crescita e raggiunge altezze di 15-25 metri con tronco diritto, ramificato nella parte medio-alta. La scorza è grigiastra con sfumature più scure e più ruvida negli alberi più vecchi.
La varietà scura (presente in via Zandonai) viene definita  Acer Platanoides ‘Crimson King’

  • Foglie   grandi (fino a 30 centimetri) decidue simili a quelle del platano, palmate a 5 lobi (talora con altri 2 piccoli lobi alla base) con denti sottili e appuntiti e incisioni sinuose e poco profonde tra i lobi, questi terminano con una punta acuta leggermente arricciata caratteristica dell’Acero “riccio”; le foglie hanno un lungo picciolo che spezzato dà luogo alla fuoriuscita di linfa lattiginosa (carattere distintivo); lucide nella parte superiore di colore verde più o meno intenso diventano giallo-arancione-rosso in autunno.
  • I fiori   a 5 petali compaiono a fine marzo-aprile, prima delle foglie, raccolti in inflorescenze erette giallo-verdi, simili all’acero campestre.
  • I frutti sono disamare (vedi sopra) appiattite con ali di 3-4 cm divergenti di circa 160° sostenute da lungo peduncolo; si presentano a settembre e persistono a lungo sulla pianta.
  • Utilizzo/Particolarità: Il legno, meno compatto rispetto all’Acero di monte, di colore bianco rosato marezzato è pregiato per la costruzione di mobili. La sua spettacolare fioritura ne ha fatto un’albero ideale per abbellire le città.
Per saperne di più: Acta Plantarum ————– Wikipedia

ACERO ARGENTATO (Acer saccharinum)

Sinonimi: acero saccarino, acero bianco, “Silver Maple” — Provenienza: regione Nord-orientale degli Stati Uniti e Canada– Famiglia: Aceraceae

Esemplari a Bollate: Scuola Montessori, Scuola Iqbal Masih, Giardino dei Giusti, Piazza della Resistenza

E’ un albero caducifoglie di seconda grandezza a rapida crescita in genere alto 8-10 metri, talora però può raggiungere i 25 metri. Presenta portamento ampio e chioma allargata, con rami sottili diretti verso l’alto. La velocità di crescita, la leggerezza del fogliame e i colori autunnali che assume, hanno portato l’acero saccarino ad avere una grande diffusione in Italia nel verde ornamentale, il suo difetto è una certa fragilità dei rami, per cui va impiegato con cautela in zone molto ventose. La corteccia, grigia-argentea, liscia negli esemplari giovani, diventa fessurata e con squame spesse quando invecchia; spesso presenta polloni alla base come il tiglio.

Foglie: caduche, opposte, con lungo picciolo che secerne linfa acquosa; sono palmate-lobate, lunghe 8-15 cm con 5 lobi appuntiti separati da spazi stretti e profondi. Il margine delle foglie si presenta seghettato con denti irregolari; il colore della foglia è verde brillante nella pagina superiore, color argento con fitta peluria nella pagina inferiore.

Fiori   sono piccoli, senza petali, composti da amenti inizialmente giallo-verdastri poi rossi, che originano direttamente sui rami o riuniti in piccoli grappoli che paiono infiocchettare, con il loro colore rosso, i rami ancora privi di foglie; come l’acero negundo la fioritura è precoce fra febbraio e marzo. Durante la fioritura le api si cibano del loro nettare: il miele d’acero è tra i più profumati e limpidi.

Frutti: solitamente sono doppie samare con grandi ali divergenti a V, talora asimmetriche, che maturano in primavera, dopo la fioritura e restano a lungo sugli alberi.

Utilizzo/Particolarità: La sua foglia è il simbolo della nazione Canadese.
Molto usata come pianta ornamentale per il suo rapido accrescimento e per la sua ampia chioma che in autunno assume un bel colore giallo-rosso molto decorativo. La sua linfa, come quella di altri aceri, è zuccherina, ma non abbastanza da farlo appartenere alle specie preferite per la produzione di sciroppo d’acero che invece si estrae dall’acero da zucchero (Acer saccarum) presente in Canada.
Il legno, molto fragile si spezza con facilità per il vento o sotto la neve, non trova grande impiego in falegnameria, ma può essere usato per realizzare prodotti a base di pasta o fibra di legno con impiego come isolante.

Per saperne di più: Wikipedia ————–Agraria.org

ACERO NEGUNDO DELLA VIRGINIA (Acer negundo)

Sinonimi: acero negundo, acero americano, acero dalle foglie di frassino — Provenienza: Nord America — Famiglia: Aceraceae

Esemplari a Bollate: Scuola Montessori, Scuola Iqbal Masih, Scuola Don Milani, via Friuli

Albero o arbusto che può raggiungere anche i 20 metri, cespuglioso a foglie decidue con chioma irregolare, lassa. La corteccia negli esemplari giovani è verde oliva, e successivamente vira verso il grigio-bruno, con fessure verticali via via più profonde. Può vivere sino a 150 anni.

Foglie: caduche, opposte e (a differenza degli altri aceri) sono composte imparipennate   con 3-5-7 foglioline, inserite sul picciolo comune; sono lunghe 4-7 cm, di forma ovoidale-allungata con apice acuto e margine irregolarmente dentato. La parte superiore è di colore verde opaco, chiaro, quella inferiore è pelosa con nervature evidenti.

Fiori: a differenza degli altri aceri, è pianta dioica   e per la sua riproduzione sono necessari piante maschili e piante femminili. La fioritura si manifesta prima delle foglie in marzo-aprile: gli amenti femminili sono riuniti in racemi penduli poco appariscenti, al contrario i fiori maschili sono molto evidenti, sono riuniti in corimbi giallini con sfumatura rosata, filamentosi e penduli, lunghi 6-8 cm.

Frutti: solitamente sono doppie samare con grandi ali divergenti a V, che maturano in primavera, dopo la fioritura e restano a lungo sugli alberi.

Utilizzo/Particolarità: E’stato introdotto in Europa agli inizi del XVIII secolo come pianta ornamentale, per la bella la fioritura degli alberi maschili, e per il suo rapido accrescimento. In pianura Padana è molto diffuso e tende a diventare una specie infestante, inselvatichita a causa della disseminazione dei frutti alati da parte del vento. Esistono varietà ornamentali con foglie screziate di bianco o giallo.
Anche la linfa dell’Acero Negundo come negli altri aceri, è zuccherina, ma non abbastanza da farlo appartenere alle specie preferite per la produzione di sciroppo d’acero che invece si estrae dall’acero da zucchero (acer saccarum).
Il legno è chiaro, leggero e fragile non trova grande impiego in falegnameria, ma può essere usato per realizzare prodotti a base di fibra di legno, usata per isolamenti termici ed acustici in: tetti, pareti, soffitti, solai.

Per saperne di più: Wikipedia ————–Agraria.org

Ultimo agg.: 22 Gen 2025

Famiglia delle Aceraceae – Spindaceae (class. APG)
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