ALBICOCCO (Prunus armeniaca)

Sinonimi:Provenienza: Cina, Asia Centrale, Iraniano caucasica. — Famiglia: Rosaceae

Albero di media grandezza (5-8 m), viene mantenuto inferiore ai 3 metri nelle coltivazioni; chioma sferica elegante.

Foglie: alterne, portate da lunghi piccioli, ovate o rotonde, bruscamente acuminate all’apice, con il margine doppiamente seghettato. All’inizio della loro formazione si presentano rossicce, in seguito diventano di un bel colore verde intenso, lucide, sempre lisce.

Fiori: nella seconda metà di febbraio, prima della fogliazione, le gemme si rigonfiano e sul ramo compaiono dei bottoni di un bel rosa intenso. In marzo i peduncoli dei bottoni fiorali si allungano e i sepali (simili a piccole foglie che stanno al di sotto dei petali) si separano e lasciano intravedere i 5 petali dei fiori bianco-rosati, leggermente a coppa, e gli stami gialli di diversa lunghezza. I fiori sul ramo sono per lo più unici o appaiati.

Frutti: sono delle drupe vellutate con un solco longitudinale che a maturazione, in estate, presentano un bel colore giallo scuro-arancione con sfumature rossastre. La polpa è carnosa, dolce, molto apprezzata, contiene un guscio legnoso che protegge il seme “tossico” per il genere umano.

Utilizzo/Particolarità: Introdotto in Europa dagli arabi moltissimi secoli or sono a scopo alimentare. Esistono molte varietà coltivate nelle varie regioni italiane. Eccone alcune: Precoce d’Imola e Reale d’Imola, Boccuccia, Cafona, Canino.

Per saperne di più: Wikipedia ————–Agraria.org

Ultimo agg.: 26 Nov 2021

ALBICOCCO
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