BIANCOSPINO COMUNE (Crataegus monogyna)Sinonimi: Azaruolo selvatico, Spino bianco — Provenienza: Europea — Famiglia: Rosaceae Esemplari a Bollate: Parco Centrale |
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Arbusto o piccolo albero, a fogliame deciduo, che raggiunge 2-5 m di altezza, raramente i 10 m. Ha una crescita molto lenta e può vivere 500 anni. Presenta una chioma globosa o allungata e tronco sinuoso, con corteccia compatta, liscia di colore grigio-chiaro nelle piante giovani, brunastra che si sfalda a placche negli esemplari vecchi. I ramoscelli laterali terminano frequentemente con spine aguzze lunghe sino a 2 cm.
Le foglie caduche sono alterne, semplici, di colore verde brillante e lucide nella pagina superiore, più chiare nella pagina inferiore, lamina romboidale o ovale, con 3-7 lobi molto profondi (simili al prezzemolo) segno distintivo rispetto al Biancospino Selvatico o a quello di Lavalle. Presenta evidenti brattee alla base del piccolo. I fiori, profumati, compaiono nel nostro parco nei primi di aprile, sono di colore bianco o leggermente rosato, sono ermafroditi, a 5 petali con un solo stilo ed antere rosate/rosse; i fiori sono riuniti in gruppi. I frutti (in realtà falsi frutti perché derivano dall’accrescimento del ricettacolo fiorale e non da quello dell’dell’ovario) sono piccoli pomi di circa 7-10 mm di diametro, riuniti in densi grappoli, rossi e carnosi a maturità; contengono un solo nocciolo di colore giallo-bruno. Particolarità: dai ritrovamenti effettuati si presume che nel Neolitico i semi del Biancospino fossero utilizzati come alimento. Nell’antica Grecia e a Roma il Biancospino era considerato una pianta fortemente simbolica legata alle idee di speranza, matrimonio e fertilità. Il Cristianesimo trasformò la simbologia di questa pianta; presumibilmente la corona di spine di Cristo era di Biancospino, perciò la pianta divenne simbolo di morte e di sorte avversa. L’associazione Biancospino/morte, fu rafforzata dallo sgradevole odore dei fiori di alcune specie europee. |
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Per saperne di più: Acta Plantarum | |||
BIANCOSPINO DI LAVALLE (Crataegus x lavalley)Provenienza: Europea , originario della Francia (ibrido tra il C. crus-gallo e il C. mexicana) — Famiglia: Rosaceae |
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Piccolo albero deciduo dal portamento espanso, molto ornamentale in primavera per l’abbondanza dei suoi fiori bianchi e in autunno-inverno per i suoi frutti rossi; raggiunge un’altezza media di circa 7 m. La chioma ha una forma ovale che tende ad allargarsi col tempo ed è moderatamente fitta.
Le foglie sono alterne, ovali (non lobate come il Biancospino Comune), con margine seghettato, e misurano da 8 a 15 cm; sono di colore verde brillante durante la stagione vegetativa e diventano rosso-bronzo in autunno, rimanendo attaccate alla pianta fino ad inizio inverno. Fiorisce in aprile-maggio; i fiori bianchi sono larghi fino a 2 cm, disposti in larghe ombrelle. I frutti (falsi frutti) sono piccoli pomi di color rosso-arancio; sono riuniti in grappoli e rimangono sulla pianta fino a febbraio e sono molto graditi agli uccelli (frutti più grandi e persistenti del B. Comune). Utilizzo/Particolarità: molto rustico, resiste all’inquinamento atmosferico, perciò è adatto a zone difficili come arbusto o come alberello da marciapiede o terrazza. |
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BIANCOSPINO SELVATICO (Crataegus oxycantha o laevigata)Sinonimi: Biancospino selvatico, mayflower (fiore di maggio) — Provenienza: Europea — Famiglia: Rosaceae |
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Arbusto o piccolo albero, chioma globosa o allungata, irregolare dal fogliame deciduo; tronco sinuoso, spesso ramoso sin dalla base; corteccia compatta, di colore grigio chiaro che diviene in seguito bruno-rossastra, rami di colore bruno rossastro con abbondanti spine acute di 6-15 mm.
Le foglie sono alterne, semplici, ellittiche o obovate, cuneate alla base, con 1-2 lobi per lato poco profondi Fiorisce tra aprile e giugno; i fiori bianchi sono ermafroditi e si presentano riuniti in gruppi di 5-10. I frutti (falsi frutti) sono piccoli pomi ellissoidali, di 8-10 mm di diametro, riuniti in grappoli; sono rossi e contengono 2/3 semi ossei di colore giallo-bruno Utilizzo/Particolarità: Il legno di colore rosso giallastro, molto compatto e duro, può essere impiegato per lavori al tornio. In tempo di guerra i semi di Biancospino tostati venivano utilizzati come surrogato del caffè e la polpa dei frutti essiccata come additivo della farina. |
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Per saperne di più: Acta Plantarum | |||
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Crategus SPP del Parco Centrale M.L.King |
Ultimo agg.: 26 Nov 2021