Incontri, letture, ricordi, riflessioni sul “cammino”

In questi anni tante sono state le esperienze vissute insieme: eventi, visite a città e monumenti…ora sentiamo la necessità di fermarci per dare un diverso profitto al nostro passo. Dopo le nostre passeggiate del venerdì ci fermiamo e, guidati da Marinella, ci avventuriamo in questo nuovo “cammino” per aprirci e trovare, attraverso la parola e lo sguardo, quante possibilità può donarci la vita e dare una luce nuova a un gesto scontato come il camminare. Marinella, forte della sua esperienza di insegnante, in ogni incontro propone letture e immagini che per tutti noi possono essere spunto di riflessioni, ricordi ed emozioni da condividere con il gruppo.

04/11/2022 - VORREI UN TEMPO PER LA CURIOSITÀ
È ancora possibile, per noi, meravigliarci davanti alla natura, catturare l’essenza dell’universo, pieni di semplicità e meraviglia, come i bambini.

La natura tutt’intorno è un incontro, un campo pieno di scoperte, di gioie da condividere e, noi, in questa avventura, possiamo scoprire (e liberare) il bimbo che siamo da sempre.

(…) Coloro che vivono tra le bellezze e i misteri della terra non saranno mai soli o stanchi della vita. Chi contempla la bellezza della terra trova riserve di forza che dureranno quanto la vita stessa.

“Brevi lezioni di meraviglia” di Rachel Carson

Torniamo dunque a dire come un bimbo:

  • Perché?
  • Ascolta!
  • Senti?
  • Guarda!

Ritroviamo la curiosità, fermiamoci a guardare!

21/10/2022 - Riprendiamo il nostro cammino attraverso la mente spingendo avanti il cuore
Come? Cercando di entrare in empatia l’uno con l’altro; guardandoci, riconoscendoci, ascoltandoci; perché l’ascolto è sempre la premessa di ogni incontro. Proviamo a scegliere un oggetto. Guardiamolo. Quali pensieri suscita la materia in noi? Prendiamo, per esempio, una clessidra.

“… quante volte ho rovesciato la clessidra. Questo tempo non è sabbia… è il tempo che passa, che passa…” (Fiorella Mannoia, Sia benedetta)

La clessidra ci fa pensare al tempo, certo. Il tempo di ora, il tempo che non è più e che rimane aggrappato alla memoria. La memoria che sfugge. Il tempo futuro. E ancora: quanto tempo ho vissuto? Quanto tempo mi resta da vivere? Sto perdendo tempo? Sto guadagnando tempo? Che tempo fa? Perché il tempo atmosferico si chiama tempo? Queste e molte altre domande ancora. Gli oggetti, come le persone, ci pongono sempre domande e chiedono risposte. Proviamo ad approfondire il nostro esempio, il TEMPO, appunto.

Possiamo farlo attraverso questo libro, questo e mille altri libri ancora.

Soffermandoci sulle parole scopriamo il loro valore ed ecco che il TEMPO può avere profumo nel ricordo, ed ecco che può e deve essere arte perché sta a noi renderlo prezioso ed ecco il termine INDUGIARE (dal latino INDUTIAE – TREGUA) che invita a soffermarsi, attardarsi come in attesa come farebbe un bimbo fermo, affascinato anche da una piccolissima, insignificante cosa.  Sta a noi cogliere questa suggestione.
Viviamo nella perenne mancanza di tempo. Accelerare per avere più tempo è diventato a nostra insaputa un imperativo.
Viviamo l’epoca dell’affanno che ci rende ansiosi, stressati, disorientati e può aprire la strada a forme di depressione.
Il nostro “correre” quotidiano sottrae alla vita ogni elemento di contemplazione, ogni capacità di soffermarsi, porta alla perdita di mondo e tempo….
Scopriamo allora, che abbiamo la possibilità di non correre per forza, ma di indugiare.  INDUGIAMO, DUNQUE!

Come davanti a quella clessidra, come davanti a qualsiasi oggetto, a qualsiasi altro. Se impariamo a guardare, ad ascoltare, allora sapremo anche indugiare e dare vita e slancio al nostro pensare, al nostro ACCADERE.


10/06/2022 - Riflessioni
13/05/2022 - Aperti alla meraviglia - Partendo dall' Amigurumi
29/04/2022 - La terra degli unicorni
“Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate? In nessun posto: sono sempre qui. E solo che non li vediamo. La luce non si accontenta più di schizzar via dai loro corpi leggiadri, come schizza l’acqua dai tetti nei giorni di pioggia. Li penetra invece, quei corpi, come l’acqua penetra la terra smossa, e vi si nasconde quieta e felice. La luce li ama e li tiene per sé.
E l’odore, allora? Quel loro odore di muschio e di erba bagnata, di sole e di spiagge lontane, di petali corteggiati da api chiacchierine? Quell’odore non vuol più saperne di lasciarli, di mischiarsi i lezzi immondi che ammorbano il pianeta. Ha paura del contagio, paura di perdere la propria leggerezza, il proprio candore, e così gli rimane attaccato, non vaga per l’aria infetta, non arriva fino a noi.
Certo potremmo ancora imbatterci in loro, accarezzarne le forme armoniose, avvolgerli in un abbraccio. O potremmo ascoltare i canti che innalzano nelle notti di luna, quando è abbastanza chiaro per sognare e non abbastanza per vedere. Ma di notte guardiamo la televisione e di giorno i nostri passi ci allontanano sempre di più dai sentieri impervi delle loro scorribande. Camminiamo tutti insieme per le stesse strade, facendo un gran rumore. E il rumore, si sa, impedisce di fare attenzione. Il rumore acceca.
Così non credete alle storie che vi raccontano: non esiste una terra remota, inaccessibile, fuori dal mondo, la terra degli unicorni. Gli unicorni sono tra noi, non ci hanno mai lasciato, e se avrete cura di cercarli fuori dalle strade battute, se tenderete l’orecchio nelle notti di luna, se avrete il coraggio di aspettare, di fargli la posta con pazienza e dedizione, un giorno forse potrete incontrarli, e accarezzare e abbracciare le loro forme armoniose. Allora, chissà, l’odore di muschio e di erba bagnata non avrà più paura del vostro contagio e la luce acconsentirà a rimbalzare un pochino e dividere il suo amore con voi.”

da Ermanno Bencivenga: LA FILOSOFIA IN TRENTADUE FAVOLE, Oscar Mondadori, 1997.


13/03/2022 - SIAMO UN MONDO IN GUERRA! - SIAMO IMMERSI NEI CONFLITTI!
I costi umani sono altissimi: Sahel, Siria, Birmania, Etiopia… e ora, vicina, l’Ucraina.
Assistiamo purtroppo ogni giorno alla spettacolarizzazione del dolore, alla sofferenza “vera” degli altri che vediamo attraverso la mediazione dei mass media. Dolore e rabbia e senso di impotenza. Rabbia che ci travolge quando vediamo creature indifese soggette a crudele, inumana violenza. Una rabbia che ci fa provare spesso sentimenti negativi nei quali ci perdiamo.
Può venirci in aiuto la parola di un poeta: Bruno Tognolini.
Come tutti i poeti si serve delle parole per esprimersi: “Le parole quando sono armoniose e ben legate fra loro hanno il potere di creare emozioni e significati. Le parole aprono scenari nella mente, ci mettono in contatto con le nostre esperienze e ci fanno pensare.”
Ascoltiamo la parola dunque consapevoli che, come scrive Umberto Galimberti, che “ascoltare non è prestare l’orecchio ma è farsi condurre dalla parola dell’altro là dove la parola conduce”.

Marinella legge per noi le parole del poeta Bruno Tognolini.

01/03/2022 - CI VUOLE VITA PER AMARE LA VITA!
Cos’è l’uomo perché te ne curi? (Salmo 8)

Mai come oggi questa frase può risuonare tra i nostri pensieri.
Una frase spesso utilizzata per aprire dibattiti, per argomentare fatti o esprimere opinioni, ma che ora ci invita a riflettere.
Lo facciamo anche attraverso l’incipit di un piccolo libro dal titolo:

CINQUE MEDITAZIONI SULLA BELLEZZA

“In questi tempi di miserie onnipresenti, violenze cieche, catastrofi naturali o ecologiche, parlare di bellezza può sembrare incongruo, sconveniente e persino provocatorio. Quasi uno scandalo. Ma proprio per questo, si vede come, all’opposto del male, la bellezza si colloca agli antipodi di una realtà con la quale dobbiamo fare i conti. [Dobbiamo] concentrare l’attenzione su questi due misteri che costituiscono i poli estremi dell’universo vivente: da una parte il male, dall’altra la bellezza. Il male l’abbiamo ben presente, soprattutto quello che l’uomo infligge ai propri simili. In virtù dell’intelligenza e della libertà di cui è dotato, nel momento in cui sprofonda nella crudeltà e nell’odio, può raggiungere degli abissi senza fondo. […] Anche la bellezza sappiamo che cos’è. Per quanto poco vi si presti attenzione, essa non manca tuttavia di suscitare il nostro stupore: l’universo non è tenuto a essere bello, eppure lo è. Alla luce di questa considerazione, anche la bellezza del mondo, malgrado le calamità che lo affliggono, ci appare come un enigma. Che significato ha per la nostra stessa esistenza l’esistere della bellezza? E, di fronte al male, che cosa significa la frase di Dostoevskij: «La bellezza salverà il mondo»? Male e bellezza, sono queste le due sfide che dobbiamo raccogliere. Ma non dimentichiamo che il male e la bellezza non si collocano soltanto agli antipodi l’uno dell’altra. Talora possono essere strettamente connessi. (…) Istintivamente, noi sappiamo che una parte del nostro compito è proprio distinguere la bellezza vera da quella falsa. (…)

Male e Bellezza costituiscono i due poli estremi dell’universo, della realtà.

Pensiamo a tutti coloro che, innocenti, sono costretti a subire prove terribili fisiche e morali.
Dai loro occhi, dai loro sguardi, traspare certo il dolore ma nei loro volti sfiniti avvertiamo un bagliore straziante di Vita.
… esiste una bellezza profondamente umana, ed è questo fuoco dello spirito che arde al di là di ogni tragicità…
Sono quei padri che piangono affidando i figli alla salvezza,
sono quei figli dallo sguardo innocente cui la follia ruba l’infanzia,
sono quelle madri che guardano i figli con occhi colmi di dolore e strazio.
Questa nel suo messaggio umano è la Bellezza che si contrappone al male!
Quale invito per noi?

Coltivare la Bellezza e il senso del Bello, soprattutto nei nostri atti quotidiani, è l’unico antidoto per uscire da questo tunnel ed elevare la nostra vita, rispondendo positivamente all’esortazione che Dante mise in bocca a Ulisse: “Fatti non foste per viver come bruti.”

Dobbiamo rivolgerci alla Bellezza se vogliamo “salvare noi stessi e il mondo”, parafrasando Dostoevskij.

La Bellezza di una melodia, di una strofa, di un’immagine, di una pennellata, di una forma d’oggetto può vibrare e rimbombare dentro di noi, se abbiamo creato grandi spazi nella nostra mente e nel nostro animo. Dobbiamo quindi toglierci quelle incrostazioni sedimentate da dettami di mode, da conformismi, da comodità egoistiche, da moralismi miopi, da superficialità e fare spazio dentro di noi e diventare casse armoniche.

Anche se viaggiamo in tutto il mondo per trovare il bello, dobbiamo portarlo con noi oppure non lo troveremo”.R.W.Emerson

L’unica rivoluzione possibile passa dal miglioramento di ognuno di noi e non è facile, visto che siamo ormai abituati a comprare (o a tentare di farlo) attimi di felicità, amicizie, affetti, che quindi rimangono quasi corpi estranei che non ci aiuteranno nei momenti topici della nostra esistenza.

Camus diceva che “la Bellezza non fa le rivoluzioni, ma verrà un giorno in cui le rivoluzioni avranno bisogno della Bellezza”. Che sia arrivato quel giorno?

CI VUOLE VITA PER AMARE LA VITA! (Antologia di Spoon River, pag. 211)


03/12/2021 - ASCOLTIAMO PER CERCARE IN ALTO E NEL PROFONDO
Talvolta si sbaglia la strada ma, sempre, si può ricominciare, in ATTESA.
Attesa di un incontro, di un ritorno.
La Grazia è un dono naturale nascosto dentro ognuno di noi. Viene come il sole, il vento…
Omnia tempus habent.
Il nostro augurio in questo tempo di Natale è dentro la musica e le parole di Vinicio Capossela

…OVUNQUE PROTEGGI LA GRAZIA DEL TUO CUORE…

19/11/2021 - SOLO NELL’ASCOLTO NOI ACCENDIAMO RELAZIONI, PERCORRIAMO CAMMINI

“…l’ascolto non può limitarsi all’organo degli orecchi, deve essere invece ascolto che giunge al cuore, che è meditato nel cuore e che diventa ispiratore di pensieri, sentimenti e azioni…tutto l’operare, il sentire, il pensare dell’uomo nasce dal cuore, quindi è il cuore che deve essere raggiunto dalla Parola…e mettersi in ascolto”(Enzo Bianchi “ “ CON TUTTO IL CUORE 15 febbraio 2008)

L’ideogramma giapponese della parola ASCOLTARE.
E’ un ideogramma composto da diversi elementi :
Orecchio, Occhi, Cuore, Attenzione unitaria!
L’Orecchio ci dà la possibilità di ascoltare qualsiasi suono, ma l’elemento del Tu, ci indica che non si tratta più di ascoltare qualcosa, ma di ascoltare qualcuno, di ascoltare l’Altro.
L’elemento degli Occhi, ci ricorda di ascoltare tutto ciò che l’Altro comunica attraverso il corpo, e di percepire le sue emozioni attraverso il suo corpo, attraverso il tono della voce, attraverso lo sguardo, il volto e i movimenti.
Il Cuore ci ricorda di ascoltare con empatia, entrando nel mondo dell’altro come se fosse il nostro, per aprire le porte all’intimità autentica della relazione.
E infine c’è l’elemento dell’Attenzione unitaria, cioè essere completamente presenti e concentrati su tutto ciò che l’Altro ci sta donando del suo mondo, per offrigli quindi rispetto, autenticità e accoglienza.

Ecco che il vero ascolto, tiene conto della globalità della persona umana

05/11/2021 - Con tutto il cuore
Il nostro terzo incontro è iniziato con le parole che Enzo Bianchi ha scritto nell’introduzione a una sua conferenza dal titolo “Con tutto il cuore” (2008)

Vorrei iniziare questa riflessione invitandovi a prendere consapevolezza del vostro essere corpo. Più precisamente di ciò che sentite in voi come centro pulsante della vostra vita: il cuore.  Siete giunti qui forse in fretta facendovi strada tra la gente che passeggiava lungo il corso e il vostro cuore si è fatto sentire con un battito più forte, accelerato. Avete incontrato qualcuno che vi è caro e il vostro cuore ha dato segni di esultanza. Infine avete preso posto, vi siete seduti, vi siete messi in attesa e così avete sentito il vostro cuore rallentare i battiti per mettersi in posizione di accoglienza, di ascolto.

Insieme abbiamo riflettuto su quanto il nostro cuore segni la nostra vita affettiva: ”…il nostro cuore ama, odia ,il nostro cuore è tenero o chiuso, il nostro cuore accoglie o respinge…”.

In nostro aiuto alla riflessione un breve excursus sull’opera teatrale “La tempesta“ di Shakespeare e in particolare sulle parole che Prospero pronuncia nel quarto atto del dramma:

22/10/2021 Le crepe aggiustate con oro divengono preziose, ci aiutano a RI TROVARCI in profondità.

“…parlare significa essere sempre in cammino…”
(Osip Mandel poeta russo)

08/10/2021: Il gruppo di CAMMINA MENTE si rimette in viaggio con lo spirito del VIAGGIATORE
Torniamo a vagabondare camminando fra le parole cercando un modo nuovo di guardare ciò che ci circonda, così come noi stessi, rispettandone la fragilità, le cicatrici, i segni del tempo. Siamo ciò che siamo perché siamo stati ciò che siamo stati.
In questi lunghissimi mesi l’illusione di sicurezza si è infranta.
Il tempo sospeso che abbiamo vissuto ha prodotto crepe in molti di noi, nelle menti, nei cuori, nel fisico talvolta.
Ci aiuterà a riflettere l’antica arte giapponese del KINTSUKOROI che consiste nel riparare le ceramiche frantumate.
Quando un vaso va in mille pezzi, i maestri artigiani del kintsukuroi ne raccolgono i frammenti e li saldano, riempiendo le crepe sottili con smalti e pasta d’oro:   non nascondono le fratture, ma le esaltano, poiché considerano che un vaso riparato mostri tanto la fragilità quanto la forza di resistere.
La ceramica e la vita possono rompersi in 1000 pezzi ma non per questo dobbiamo smettere di vivere intensamente, di lavorare con impegno e alimentare sogni e speranze.
Non per questo dobbiamo smettere di Camminare! Il CAMMINARE ha un impatto su tutta la persona: RICENTRA!

Marinella legge per noi una storia che può aiutarci a riscoprire “l’ESSENZA

“Il sogno di Sokei” di Tom Navarroletto


Febbraio 2021 .... e siamo già a Carnevale!
Anche quest’anno, come nel 2020, non potremo festeggiare il Carnevale “alla grande”: niente sfilate, niente travestimenti in gruppo, niente cenoni né tantomeno assembramenti.  Nel 2021 ci consoliamo gustando frittelle e chiacchere, ciascuno a casa propria, e per divertirci e sorridere vi proponiamo due brevi filmati dei festeggiamenti del venerdì grasso del 2011 e 2017 con gli amici dei Gruppi di Cammino.

Per tenerci compagnia e “onorare” il Carnevale ecco due filastrocche di illustri poeti G. D’Annunzio e G. Rodari.
Noi abbiamo continuato nel gioco dei “SE…” con Maria Grazia e Loredana.

*Se qualcuno ama comporre filastrocche e vuole condividerle con il Gruppo di Cammino può inviarle alla nostra mail:   gruppidicammino@gmail.com

10 dicembre 2020: Filastrocche di Maria Grazia e Silvana
Care Camminatrici e cari Camminatori,
in questo periodo di lock down, caratterizzato da restrizione degli spostamenti e limitazione dei contatti fisici, abbiamo imparato nuovi gesti di vicinanza. Marinella (coordinatrice del nostro Cammina Mente) nella sua riflessione del 29 maggio 2020 affermava che: “le parole, le immagini salvano e curano la nostra anima”. Noi più semplicemente utilizziamo le parole per rinsaldare il legame che ci univa e ci rendeva un gruppo forte e solidale.
Vi proponiamo due filastrocche scritte da Maria Grazia e Silvana ispirate al Covid-19.

PANDEMIA

Pandemia, pandemia
le nostre camminate
s’è portata via.

Nel parco le foglie cadon giù
ma gli amici…non ritrovo più.

Riscaldare i muscoli non si fa
e  lo “ stretching” mancherà.

Il nostro “Cammina Mente” che bellezza,
più non c’è, che tristezza:
pensare, condividere, poetare,
anche tutto ciò è venuto a mancare.

Pandemia, pandemia
quanti bei momenti
ci hai portato via!

Maria Grazia

IL SUO NOME E’ COVID 19

Un pangolino straniero
portava sul dorso un ignoto passeggero
felice di viaggiare per il mondo intero.

Covid 19 si chiamava
e certamente contagiava
quando si posava soffice e lieve
sulle nostre labbra, gelido come neve.

Questa sua voglia di contatto
rivelò la sua vera essenza di monatto
e in breve a tutti noi diede scaccomatto.

Ora vediamo un incerto futuro
con ignoti colori in chiaroscuro,
ma ansiosi e fiduciosi
confidiamo in rimedi portentosi.

Attendiamo ora un vaccino
per ritornare presto sul sentiero
del nostro grande e meraviglioso cammino.

Silvana

24 giugno 2020: RICOMINCEREMO
● A conclusione del nostro percorso Cammina Mente, ci piace condividere un pensiero dello scrittore portoghese Josè Saramago, tratto da “Viaggio in Portogallo”…..
Nella speranza che si possa tornare a “camminare in gruppo” al più presto e in sicurezza, vi auguriamo buone camminate e buone vacanze.
Alice, Ambra, Gertrud, Gian Piero, Loredana, Maria, Maria Grazia, Salvo, Tony e Marinella, coordinatrice di Cammina Mente.
GIORNATA DELLA LEGALITA' 2020
● Quest’anno per problemi di sicurezza sanitaria legati alla pandemia da Covid-19 la GIORNATA DELLA LEGALITÀ, proposta dal Ministero dell’Istruzione per incoraggiare nelle scuole la cultura del rispetto e della legalità, non è stata celebrata con eventi pubblici. Proprio per questo, oggi ci piace ricordare la manifestazione dello scorso anno organizzata dalle scuole primarie di primo e secondo grado di Bollate con la partecipazione delle Autorità cittadine, dell’ANPI, degli aderenti ai Gruppi di Cammino di Bollate e di cittadini pronti a onorare la memoria delle vittime della mafia e a riaffermare il rispetto della Legge.
Potrete apprezzare nuovamente la canzone “Cuore” di Jovanotti che tutti i partecipanti hanno cantato in coro durante l’evento.

29 maggio 2020: ASPETTANDO DI RITROVARCI INSIEME
● Questa settimana vi sottoponiamo una riflessione scritta e recitata da Marinella, la conduttrice di Cammina Mente
15 maggio 2020: ARTE E BELLEZZA SONO CONTAGIOSE
● In questi giorni, in cui non possiamo trovarci ancora tutti insieme, la tecnologia digitale può venirci in aiuto per colmare la distanza fisica e farci rivivere esperienze che hanno suscitato in noi stupore e meraviglia. Tutte le espressioni artistiche, siano esse musicali, letterarie, pittoriche, architettoniche, attraverso modi e forme differenti, possono provocare in noi sorpresa e ammirazione se le sappiamo osservare e ascoltare con attenzione, rendendoci capaci di riconoscere la vera “BELLEZZA”, che tanto ci aiuta nei momenti tristi con la sua capacità consolatoria.
Ogni arte può bastare a sé stessa ma quando si accompagna ad altre, a volte, crea paesaggi straordinari. La musica parla, illustra, e può accompagnare la parola nella narrazione di un ritratto o di un’opera d’arte. Per questo abbiamo utilizzato immagini, parole e musica nel nostro viaggio alla scoperta delle sorprendenti bellezze presenti nel Santuario di Saronno.
Buona visione dal gruppo “Cammina Mente” dei GdC-Bollate

1° maggio 2020: Ricordo di una Bella Giornata TUTTI INSIEME alla Certosa
● Non potendo riprendere le nostre consuete attività perché dobbiamo mantenere ancora il distanziamento fisico, vogliamo raggiungervi con il ricordo della bella giornata trascorsa tutti insieme alla Certosa di Pavia.
Speriamo che la visione delle immagini faccia rivivere le belle emozioni provate in quell’occasione e doni a tutti momenti di serenità.

Incontro virtuale del 18 aprile 2020 con la Volpe del Piccolo Principe
● Marinella legge per noi il brano tratto dal “Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, ove il protagonista incontra la volpe. Le parole sono accompagnate dalla immagini tratte dall’omonimo film d’animazione di Mark Osborne del 2015; il montaggio è opera di Alice e Gian Piero.
Marinella suggerisce queste riflessioni:

L’essenziale è “invisibile agli occhi”. Voglio soffermarmi proprio su questo: l’invisibile. È tempo di stare chiusi ma non fermi. È tempo in cui si può sostituire al Vedere il Sentire. È tempo di scoprire e di riscoprirsi dando importanza alle emozioni più profonde e provare a lasciarsi stupire.
“Nel brano di Antoine de Saint-Exupéry, è grazie a un animale che potremo interrogarci ancora una volta su quello che per noi conta davvero. Ci viene suggerito che ciò che più amiamo ha bisogno di cura e ascolto e che ci sono relazioni che vanno vissute non sottovalutando l’emozione che provoca l’attesa di un incontro.
La volpe ricorda al piccolo principe che in un legame il sentirsi a volte dimenticati o trascurati altro non è che un desiderio di amore, di “addomesticamento”.
Ognuno di noi, nelle nostre case, in questo tempo così complesso, ha provato a dare consistenza – anche se spesso virtualmente – ai propri desideri per sentirsi meno solo: il tempo della videotelefonata ai propri cari, il tempo della lettura, il tempo dell’ascolto delle notizie o la visione di un film per alleggerire le preoccupazioni e perdersi in una storia inventata.
È proprio tempo di riscoprire il tempo. Perché ciò che si vive non si perde e la nostra esistenza non si ferma anche se il suo ritmo è cambiato.”

PASQUA 2020: DISTANTI MA VICINI al tempo del Covid-19

● Non è necessario essere insieme per sentirsi vicini.

Alice, Ambra, Gertrud, Loredana, Gian Piero, Maria, Maria Grazia, Salvo, Silvana e Tony

augurano a tutti una Pasqua serena con la bella filastrocca di Andrea Giongo, figlio di una nostra camminatrice.


Non rinunciamo alla primavera

Non rinunciamo alla primavera,
sboccia la vita, l’aria è leggera,
il nostro corpo è fermo in prigione
ma il cuore scopre ogni direzione.

Non rinunciamo a un solo sorriso,
è un patrimonio e va condiviso
per iniziare a dare la mano
a tutto il resto del genere umano.

Non rinunciamo alla libertà,
chi l’ha perduta la troverà
dentro la forza eterna e gentile
di ogni bocciolo primaverile.

● Auguri da Tony nostro “grande” Walking Leader:

“Cari amici sì, è vero, è SABATO SANTO giornata prima di una bella festa ma ti alzi e corri alla televisione speranzoso di avere buone notizie ma purtroppo è un sabato come gli altri. Contagiati, terapia intensiva morti e guariti, meno male se no sarebbe una ecatombe. Poi dicono che continuerà la vita di questi ultimi 8/9 sabati e di conseguenza ti continua il malumore allungando il giusto periodo di stare in casa di portare la mascherina e guanti per andare a comprare il pane e il notiziario preoccupato di individuare tra i deceduti se appare un nome di una persona a te cara o di un caro amico. E vero oggi è sabato ma la giornata importante è domani DOMENICA DI PASQUA dove ci raduneremo in casa con persone care e sopratutto con piccoli bambini gioiosi che non si rendono conto di quello che sta accadendo. A questo punto e importante diventare attori e cancellare il malumore dall’espressione dei visi e dal comportamento ed essere allegri per giocare con i piccoli nipoti per essere come loro. Allora e qui che vi auguro di passare una lieta e gioiosa festa di PASQUA con i vostri cari. A presto Tony.”

Incontro virtuale del 5 aprile 2020 - esperienze di Quarantena
Cari Camminatori, prolungandosi il tempo in cui è obbligatorio stare a casa e uscire solo per comprovate e urgenti necessità, proponiamo aggiornamenti periodici per mantenerci “in forma” al tempo del Covid-19 con esercizi fisici per allenare il corpo e pensieri ed immagini per stimolare la mente.

● In questo primo “incontro virtuale” Marinella legge per noi il racconto di Alessandro Frezza ove un capitano di vascello illustra la sua esperienza positiva vissuta in un periodo di quarantena. Le emozioni suscitate dal racconto sono sottolineate dal montaggio di immagini e musica ad opera di Alice.

Marinella suggerisce questa riflessione:
“Ci dovevamo fermare! Ci siamo fermati e parole portatrici di comunicazione e di cura, quando sono profonde, calde di emozione, pulsanti di Vita, ci guidano e ci parlano. Oggi il nostro tempo ci chiede di guardare di più il cielo, di aprire il nostro cuore alla speranza.
Non a caso la prima immagine del video è il dipinto “Il viandante sul mare di nebbia” di David Friedrich; al centro della composizione, in primo piano c’è un uomo, solo. Si staglia in controluce su un precipizio roccioso immerso in un mare di nebbia ma il suo sguardo guarda all’infinito, al cielo. Oltre l’orizzonte la luce trionferà! “

15/11/2019: 'LA PORTA: riflessioni dei camminatori'
Dietro la PORTA di casa è racchiusa la nostra vita: un groviglio intricato di attimi di gioia, d’amore ma anche di dolore e di solitudine.
La PORTA di casa può rappresentare una PORTA–RIFUGIO, per proteggere tutte le cose che non si vogliono esporre agli altri o una PORTA–APERTA, aperta all’altro, all’incontro, alla condivisione.
Aprendo la PORTA ci esponiamo a rischi e ostacoli ma soprattutto dovremo confrontarci con noi stessi, con gli altri ma…vivremo!
Non è facile aprire e mantenere APERTA la porta di casa, e ancor meno facile schiudersi, svelarsi, confidarsi!
Da queste suggestioni sono nati ricordi, sono scaturite sofferenze, immagini lontane e, talvolta, non c’è stato bisogno di parole perché i nostri sguardi, il nostro riuscire a condividere piccole parti di noi ci ha reso uniti nella nostra umanità.

La porta aperta” di Cristiano Stella

Lascio una porta aperta per i giorni che verranno
per i giorni confusi, per i giorni malandati
lascio una porta aperta agli amori che verranno
quelli celati e voluti… quelli sperati

lascio una porta aperta alla luce del sole
quella leggermente offuscata, offesa
lascio una porta aperta sul dolore
quello sincero, quello puro e vero

è una porta aperta con un cardine a nord
è un ossessione di suoni
alcuni la aprono e la richiudono
per vedere e per chiudere dietro a se il buio silente

lascio una porta aperta sulla memoria
che china a se tempeste e rumori
non chiedere chiavistelli o maniglie di chiusura
lascio una porta aperta nei giorni della paura

lascio una porta aperta per le mani che vorranno
mani che entreranno dentro al sottile mio cuore
lascio una porta aperta e tu vento del nord
sospingi la storia ad entrare, a scavare

è una porta aperta negli angoli della notte
che entri il buio ballerino
è musica dal battito aperto
che suono ascoltando il lieve respiro del mattino!

Letture Suggerite:

“APPUNTI PER UN NAUFRAGIO” di Davide Enia, Sellerio 2017*
Vincitore della 44° edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello, sezione Opera italiana

Emerge la vera storia di persone accomunate dall’esperienza della fragilità della vita, che come una rivelazione spinge ognuno verso un nuovo approdo, verso l’ascolto e la scoperta dell’altro.
Un padre e un figlio guardano la storia svolgersi davanti a loro, nel mare di Lampedusa. Nel libro si racconta ciò che sta accadendo nel Mediterraneo, le traversate, i soccorsi, gli approdi, le morti ma si parla anche del rapporto tra padre e figlio, del dolore di quelli che approdano e di quelli che li salvano dalla morte, del dolore e della malattia dello zio, delle conseguenze emotive di questa realtà toccante.

04/10 e 18/10/19: 'ENTRIAMO dalla PORTA … METTIAMOCI in CAMMINO' condividendo IMMAGINI e RICORDI evocati dalla parola 'PORTA'
Le Parole sono strumenti che ci conducono Altrove; sono mezzi, ponti, PORTE che si aprono. Marinella ha proposto due immagini:

  • Porta d’Europa a Lampedusa di Mimmo Paladino, ricordata da Franco Bartolo nel libro “Le stelle di Lampedusa “. Sorge su un terreno arido e isolato e si apre sul mare aperto tra terra e cielo. Un monumento di quasi cinque metri di altezza e tre di larghezza, realizzato in ceramica refrattaria e ferro zincato, inaugurato il 28 giugno 2008, dedicato alla memoria dei migranti deceduti in mare. Un simbolo che aiuta a non dimenticare e che invita, ognuno secondo le proprie credenze religiose o laiche, alla riflessione e alla meditazione su quanto tragicamente sta avvenendo ancora ogni giorno sotto agli occhi di tutti.
  • Opera pittorica di Magritte dove la Porta è protagonista: socchiusa lascia entrare o uscire una nuvola e anche qui è tra terra e cielo e apre a differenti interpretazioni e immaginazioni.
    “ Se una porta aperta lascerai..presto i sussurri sentirai”.

Ecco le suggestioni evocate in alcuni partecipanti:

  • Porta nell’immaginario individuale o collettivo:
    • nascita, passaggio fra le diverse età della vita, passaggio dalla vita alla morte
    • carcere … chiusura al mondo, confine e rifugio.
  • Porta nell’arte
    • Antica Porta dei Leoni di Micene: rappresentazione architettonica del potere e della supremazia, stupefacente nella sua imponenza.
    • Porte di accesso alle città, fortificate delle città medievali con funzioni di difesa e di imposizione fiscale: tanto più il periodo storico era buio e violento, tanto più le porte erano fortificate, spesso affiancate da torrioni; la porta isolava la città dal mondo esterno, il ‘dentro’ sicuro e protettivo, dal ‘fuori’ pauroso ed ostile. Spesso, accanto alla porta principale, si trovava la pusterla, un’angusta porta d’accesso per le classi più umili. Ornate di scudi araldici, bassorilievi e iscrizioni, diventando vere opere d’arte quando la vita diventò più sicura e tranquilla atte ad accogliere il viandante con una visione di ricchezza e bellezza.
    • Porte nei grandi manieri e nelle case vittoriane bell’ingresso, agevole, accogliente.
    • Porta a Pietrasanta (Piccola Atene in Toscana): bronzo che racconta e accoglie, simbolo di pace e fraternità.
  • Porta nelle fiabe e nella letteratura fantastica: portali magici verso mondi misteriosi, in cui i protagonisti devono avventurarsi superando pericoli e paure. Come nelle fiabe anche noi nella vita reale ci troviamo spesso a dover affrontare una nuova fase; si schiude una porta che ci lascia intravedere un mondo incerto e sconosciuto e dipende da noi come affrontarlo. Porte che rappresentano la crescita e maturazione dell’individuo.
  • Porta nella letteratura e nel mito:
    • Porta dell’Inferno di Dante Alighieri oscurità.. ”..Lasciate ogni speranza voi che entrate..”
    • Porta nel mito greco: nell’Odissea di Omero (canto XIX) Penelope spiega a un Ulisse non ancora riconosciuto che esistono due porte attraverso cui i sogni giungono ai mortali: una di corno, da cui passano quelli veritieri, e l’altra di avorio, da cui accedono quelli ingannatori.

“… I libri sono la profondità marina:
chi si immerge in essi, sino al fondo,
quello, seppur con molta fatica,
ne estrae perle stupende.
Chi non ha la sua mente,
non ne troverà una dai libri;
chi è cieco da ambo gli occhi,
che cosa troverà nello specchio?…”
(Ivan Franko 1856)

31/05/19: 'Preghiera per Piccoli Piedi'- di Chiara Carminati
Che l’alluce si muova
su sassi tondi e lisci
su uova senza gusci.
.
Che l’indice ritorni
sui passi ben sicuri
che faccio tutti i giorni.
.
Che il medio grande pancia
in mezzo agli altri quattro
sia ago di bilancia.
Che l’anulare piano
si lasci massaggiare
dal dito della mano.
.
Che il quinto e piccolino
sia sempre risvegliato
dal cielo del mattino.
.
Che tutto il piede libero
che il piede tutto intero
riposi nella sabbia
bianca
di sole.

da “Poesie per aria” di Chiara Carminati – ed. Topipittori, 2008

 

24/05/19: Un viaggio di mille miglia inizia al di sotto dei nostri piedi. (Lao Tzu)

Elogio dei piedi, di Erri De Luca

Perché reggono l’intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l’appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.

In chiusura del precedente incontro (17 maggio) siamo stati sollecitati da Marinella a riflettere sui nostri piedi, lo strumento più prezioso del nostro camminare.
“Come sono fatti i nostri piedi? Ci sono linee, rughe… insomma una specie di mappa geografica.
Disegnamo la forma e poi la nostra mappa. Condividiamo !”
Questi sono i “lavori” prodotti dai camminatori:

In chiusura dell’incontro i partecipanti hanno scritto le proprie impressioni su un piedone “marrone” riportate per facilità di lettura nel piede “giallo”

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)
17/05/19: Riflessione su un racconto di Virginia Woolf
Marinella ha proposto come spunto di riflessione il racconto di Virginia Woolf “Kew Gardens” ove si descrive una calda giornata di luglio nel parco Kew Gardens di Londra. Il racconto offre scorci brevi di quattro gruppi di persone che passano da aiuola in aiuola. Inizia con una descrizione della forma ovale dell’aiuola. La Woolf mescola i colori dei petali di fiori, galleggianti a terra, con l’apparentemente casuale movimento dei visitatori, che paragona a quello irregolari delle farfalle. Potere risentirlo su YouTube letto da Silvia Cecchini (clicca qui o sulla immagine)
12/04/19: Un cammino che ci porta altrove
Una mente sana in un corpo sano. Ognuno cammina al suo ritmo ma ciascuno ottiene mille benefici, primo fra tutti il ritemprare la mente.
Camminare significa lentezza, consapevolezza, semplicità, fluidità, tranquillità, ispirazione, confronto, contemplazione… queste sono parole speciali scaturite da noi!

Camminare è aprire frontiere, uscire, aprire porte e cercare strade. (Papa Francesco)
Camminare… Non stare seduti; non installarsi, nel cattivo senso della parola. E’ vero, c’è bisogno di organizzare cose, ci sono lavori che esigono di stare tranquilli, però con l’anima, con il cuore e la testa camminare e cercare.

Camminare, un esercizio di leggerezza (Franco Arminio)
Mettere un piede davanti all’altro, semplicemente, significa entrare in sintonia profonda con il presente e camminare significa anche coinvolgere il corpo in questa ricerca, significa concedersi in questa ora un’occasione impareggiabile per scoprire anche la natura e lasciarsi ispirare da essa. Partire, interrompere il corso dei giorni, liberare lo sguardo, il corpo, il cuore. Passo e sguardo in cammino.

Prendimi per mano, amico mio,
vieni con me, cammineremo,
cammineremo soltanto.
Assaporeremo ogni passo…
Assaporeremo ogni singolo passo,
senza pensare di arrivare da qualche parte.
Cammina nella pace…
Accarezza la terra con i tuoi piedi.
(da Thìch Nhat HanH)


5/04/19: Camminare insieme è conoscere e conoscersi, riconoscere qualcuno, scoprire negli altri qualcosa di noi

Scopriamo come ognuno ha la sua preziosa individialità ed ognuno può dare qualcosa al gruppo leggendo ciò che Daniel Pennac ha dedicato a una classe di studenti:

” Ogni persona (STUDENTE) suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Un buon gruppo non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.”

da Diario di scuola di Daniel Pennac (ed. Feltrinelli 2008 -p.106-108)

A queste sollecitazioni Maria Grazia e nonna Maria hanno risposto:

Sapessi quanto sarebbe bello
cantare come un fringuello.
Sapessi quanto mi sembrerebbe stran
cantare come un soprano.
MA… sapessi come mi fa bene
cantare nel coro tutti insieme.
Insieme a più voci nel coro
mi sento ugola d’oro!
Sapessi quanto è salutare
camminare invece di guidare.
Sapessi quanto è buono camminare per il mondo
guardandoti intorno.
Soprattutto ha un gran valore
se cammini al ritmo del cuore
ma vale ancor più
se con me cammini anche tu.

Maria Grazia, walking leader

“Camminare rigenera il cervello, immergersi nella natura e camminare è un privilegio di pochi. Noi di Bollate siamo fortunati con il nostro grande parco. A camminare all’aria aperta c’è più rilassamento e meditazione, sì perchè camminando e parlando del + e del – permettiamo al nostro cervello di riposare. Avere l’impegno di camminare con il gruppo mi fa vincere la pigrizia e mi sprona ad uscire di casa e puntualmente vengo ripagata perchè torno a casa stanca ma felice di avermi regalato questo momento solo per me”.

Nonna Maria “Camminatrice”

La nipotina di Maria ci ha “donato” il disegno del Parco Centrale.

Piccola lode al pubblico della poesia

Per noi che camminiamo insieme e condividiamo passi e pensieri, ecco alcune PAROLE liberamente tratte da “Piccola lode al pubblico della poesia” di Nanni Balestrini (artista visivo, poeta, romanziere e saggista).

Eccoci qui ancora una volta
seduti di fronte al pubblico della poesia
che è seduto di fronte a noi minaccioso
ci guarda e aspetta la poesia

in verità il pubblico della poesia non è minaccioso
forse non è neanche tutto seduto
forse c’è anche qualcuno in piedi
perché sono venuti così entusiasti e numerosi

o forse ci sono alcune sedie vuote
Ma quelli che sono venuti sono i migliori
Hanno fatto questo grande sforzo per essere tra noi…

….il pubblico della poesia è mite generoso attento
prudente interessato devoto
ingordo immaginifico un po’ inibito

pieno di buone intenzioni di falsi problemi….
….di desideri irrealizzabili
di dubbie letture e di slanci profondi….
è un pubblico che persegue degusta apprezza…..
……e soprattutto è un pubblico che ama…….

Letture suggerite da Marinella per l'estate ( clicca per vedere l'elenco ....)

“Abbandonarsi alla vita” di Alexander Jollien - Edizioni Qiqajo, Comunità di Bose, 2013 *

Pagine che narrano il “non lasciarsi andare” proprio di chi pensa che non valga più la pena di battersi, bensì di “abbandonarsi” fiduciosi, capacità rara di trasformare la pesantezza degli eventi con la semplici. Questo cammino può aiutare a comprendere che “abbandonarsi alla vita” significa semplicemente vivere in pienezza una vita: la nostra.

“Andare a piedi” di Frederic Gros - Garzanti Editore, 2013 *

Camminare è sicuramente una delle azioni più comuni delle nostre vite. Ma Frédéric Gros ci fa riscoprire la bellezza e la profondità di questo semplice gesto e il senso di libertà, di crescita interiore e di scoperta che esso può riuscire a suscitare in ciascuno di noi. Andare a piedi" propone un percorso ricco di curiosità, capace di far pensare e appassionare. Perché camminare non è uno sport, ma l'opportunità di tornare a godere dell'intensità del cielo e della forza del paesaggio.

“Del Camminare e di altre distrazioni. Antologia per viandanti e sognatori” a cura di Francesca Cosi e Alessandra Repossi. - Ediciclo editore, 2017

Non si cammina solo per spostarsi da un luogo all’altro: si cammina anche per poter guardare il mondo dalla vetta dei monti, come Mark Twain, oppure per filosofeggiare, come Rousseau e Roberto Arlt. A volte una banale passeggiata permette di fare incontri che cambiano l’esistenza. 14 racconti firmati dai più grandi autori della letteratura mondiale permettono di esplorare tutti i significati nascosti in una delle attività quotidiane che di solito compiamo senza pensarci: camminare.

“KIN-HIN - Meditare Camminando". di Marc Lestal - Vallardi Editore, 2018

Passo dopo passo raggiungiamo la tranquillità interiore…Accompagnandoci in un viaggio straordinario alla scoperta di camminate meditative delle più diverse tradizioni e culture, Marc Lestal ci mostra l'atto del camminare in una prospettiva nuova: un formidabile mezzo di meditazione e ricerca interiore. Grazie alla sua lentezza, la passeggiata offre infatti l'opportunità di riscoprire l'ambiente circostante assimilandolo con tutti i nostri sensi: studiandone caratteristiche e benefici.

• “Le stelle di Lampedusa. La storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi” di Pietro Bartolo - Mondadori Libri, 2018 *

A metà strada tra un romanzo di formazione e un documentario, queste pagine ci permettono di toccare con mano, di scoprire in prima persona che cosa c'è davvero dall'altra parte dell’”allarme immigrazione”. Un libro per capire l’importanza di essere testimoni, perché, alla fine, l'unico pericolo che corre davvero la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest'epoca è quello dell'incomprensione.

“Ogni cosa ha la sua stagione” di Enzo Bianchi - Giulio Einaudi Editore, 2010 *

L’autore parte con cuore, testa e memoria, alla ricerca di tutti i luoghi che hanno suscitato in lui affetti e sentimenti, dove ha trascorso l'infanzia o che ha raggiunto viaggiando. Angoli di mondo ma anche luoghi della vita e dell'anima. Un viaggio nel tempo, un viaggio nella vita che scorre, nei giorni di un uomo e in quelli delle stagioni.. Sono tutti giorni che attraversano il tempo e fanno parte del nostro vivere: alcuni ci fanno soffrire, altri ci rallegrano e ancora ci stupiscono.

• “Passeggiate. Una nuova arte del vivere” di Pierre Sansot - ed. Il Saggiatore, 2001 *

Una passeggiata è l'occasione migliore per liberarsi delle costrizioni di una realtà quotidiana sempre più frenetica e complessa. Andare a piedi lascia il tempo per vagare con il pensiero, gustare il paesaggio, aprire all'incontro con le persone che si incontrano.

• “Poesie per aria” di Chiara Carminati - ed. Topipittori, 2008 *

Poesie da recitare insieme ai bambini come formule magiche per superare gli ostacoli lungo il cammino delle giornate.

• “Scrivendo sulla strada” di Laurence Fedrighetti - ed. Il Saggiatore,2017 *

Raccoglie i diari scritti durante più di cinquant'anni di corse su navi, aerei, treni a vapore, furgoncini Volkswagen. Si incontrano personaggi come Fidel Castro, scrittori e poeti come Ezra Pound, William Burroughs e lo stesso Alien Ginsberg; un interminato viaggio omerico dalla Parigi della nostalgia all'Italia delle radici, da una Russia kafkiana, osservata a bordo dell'Orient Express, a un Messico notturno, ubriaco ed esuberante, dai motel dell'America on the road fino a Marrakech, all'Australia, alla Spagna franchista. Il viaggio muta in una forma di meditazione, alla ricerca di ciò che è umano e di ciò che è eterno, in un canto fatto di incontri, parole, paesaggi.

• “Un Indovino mi disse” di Tiziano Terzani - ed. Longanesi,1995 *

Un libro che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia, racconto di viaggio e reportage. Nel 1976 un indovino cinese avverte Tiziano Terzani, corrispondente dello "Spiegel" dall'Asia: 'Attento. Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare mai'. Nel 1992 Terzani si sente stanco, dubbioso sul senso del suo lavoro. Gli torna in mente quella profezia e la vede come un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi. Decide di non prendere aerei per un anno, senza rinunciare al suo mestiere. E’ un viaggio nel viaggio, Terzani procede verso i sentieri angusti della modernità mostrando un volto nuovo dell'Asia che cambia, o forse cambia forma, perché ciò che dà sostanza a questo Mondo é tutt'altro, e gli indovini, i mistici, ne fanno parte costruendo anche loro quel fitto intreccio di eventi casuali che arricchiscono.

• “Verso la foce” di Gianni Celati - Feltrinelli Editore, 1992 *

E’ una raccolta di quattro diari di viaggio che l’autore ha scritto viaggiando un po’ a piedi, un po’ in corriera e un po’ in auto, nelle campagne “immobili” presso il fiume Po. Ogni racconto è in qualche modo legato agli altri e prende in esame alcune zone attraversate dal grande fiume italiano, in momenti particolari.

• “Vincere la depressione” di Jean Vanier - Edizioni Qiqajo, Comunità di Bose, 2009

Vivere è saper fare delle scelte, optare per ciò che ti aiuta a vivere nella pace e nella comunione, evitando quello che turba e mette in agitazione il cuore. Ecco qual è il miglior modo di lottare contro le potenze di morte. Bisogna dire un "no" risoluto alla morte e ripetere costantemente il nostro "sì" alla vita. Bisogna imparare a crescere lentamente secondo i bisogni del nostro corpo. Camminare nella vita senza impazienza. Siamo come alberi da frutto. Nella nostra vita i sono stagioni diverse che si susseguono e siamo parte di un universo meraviglioso.

( i libri contrassegnati con l'asterisco * si possono trovare presso la Biblioteca di Bollate)

Ultimo agg.: 11 Nov 2022