CILIEGIO DA FIORE spp— Famiglia: Rosaceae |
CILIEGIO CERASO (Prunus cerasus)Sinonimi: ciliegio “acido”, Amareno, Visciolo, Amarasco, Marasca, Amarena — Provenienza: Grecia, Mar Nero — Famiglia: Rosaceae Esemplari a Bollate: Parco Centrale |
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È un albero o arbusto alto dai 2 agli 8 metri con chioma piramidale e foglie dalla lamina di 5-8 cm e picciolo più piccolo rispetto al ciliegio selvatico, seghetate, con faccia superiore lucida e picciolo. Si riconoscono 3 varietà (a volte considerate sinonimi):
I fiori ermafroditi, emessi prima del fogliame, bianchi, hanno un diametro di 2-3 cm con petali bianchi, in piccole ombrelle di 2-4 elementi su peduncoli di 3-4 cm. |
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Per saperne di più: Acta Plantarum |
CILIEGIO INVERNALE (Prunus X subhirtella “autumnalis”)Sinonimi: Prunus pendula, winter-flowering cherry, spring cherry — Provenienza: Ibrido – Giappone — Famiglia: Rosaceae Esemplari a Bollate: Parco Centrale |
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Il ciliegio “invernale” è un piccolo albero di origine giapponese utilizzato nelle sue molteplici varietà a scopo ornamentale per le fioriture decorative e abbondanti che cominciano già a fine inverno. Anch’esso riconoscibile per la presenza di 1 o 2 di ghiandole nettarifere alla base delle foglie.
I fiori sono semplici o doppi, simili a quelli del ciliegio selvatico, ma presentano colore bianco-rosato. Nel “Nostro Parco” sono presenti due esemplari che iniziano a fiorire già a febbraio. Le foglie sono simili a quelle del ciliegio selvatico ma presentano delle ghiandole nettarifere differenti (vedi) |
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Per vedere le molteplici varietà di “Prunus subhirtella” vedi Università di Trieste | |||
CILIEGIO A GRAPPOLI (Prunus padus)Sinonimi: Pado — Provenienza: Nord Europa — Famiglia: Rosaceae Esemplari a Bollate: Parco Centrale |
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È un albero o arbusto, può raggiungere i 20 metri frequentemente con ramificazioni pendenti; la corteccia di colore grigio scuro è piuttosto liscia e tende a sfaldarsi in piccole “lenticelle” chiare; se incisa ha la particolarità di emanare un cattivo odore. Resiste bene alla siccità ed all’umidità.
Foglie: alterne lunghe 6-13 cm larghe 4-7 cm, con peduncolo di 2-3 cm. ovate, finemente seghettate, punta arrotondata, lievemente grinzate consistenza morbida. Il picciolo presenta generalmente 2 ghiandole nettarifere in prossimità del lembo fogliare. In autunno è apprezzato per il colore delle foglie che variano dal giallo-arancione al rosso amaranto. Fiori profumati, ermafroditi in folti grappoli semplici lunghi 10-15 cm.; i singoli fiori, portati da peduncoli di 1-2 cm, presentano 5 petali bianchi obovati, stami parzialmente fusi col calice, antere gialle. Fiorisce ad aprile-maggio dopo il ciliegio selvatico. Frutti sono piccole drupe sferiche, simili a bacche, di colore virante dal verde al rosso al nero-violaceo, lucide, maturanti a metà estate, sapore aspro ed amaro (dovuto al tannino). Sia le foglie che la corteccia ed il frutto contengono cianuro. Utilizzo/Particolarità: il pado è una specie frequente in Europa centrale e settentrionale, sporadica nel nord Italia ancora poco conosciuta nelle nostre regioni; il suo intenso profumo di mandorla attrae molti insetti, specie api e farfalle e i suoi frutti amari sono molto appetiti dagli uccelli. |
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Per saperne di più: Acta Plantarum | |||