Premessa: non intendiamo realizzare un trattato di botanica ma solo favorire la conoscenza di base degli alberi che ci circondano (conoscere per riconoscere ed apprezzare), utilizzando termini e classificazioni tradizionali più che strettamente scientifiche. Abbiamo redatto “schede botaniche semplificate” ricche di molte immagini che si riferiscono alle caratteristiche più importanti degli alberi presenti nei parchi e giardini della nostra regione (Lombardia) ed in particolare nel Giardino della Scuola Montessori e nel Parco Centrale di Bollate. Non saranno trattate le piante erbacee e la maggior parte degli arbusti.
Conifere
- foglie aghiformi o squamose, per poter resistere anche in ambienti molto freddi o aridi; le foglie, tranne alcune eccezioni come il Larice, sono perenni, cioè non cadono in inverno (alberi sempreverdi);
- presenza di coni (da qui il nome “Conifere”) ovvero strutture legnose a squame, più comunemente chiamate pigne o strobili, che contengono il seme “nudo” non protetto da un vero frutto. Per questa caratteristica rientrano nel gruppo delle “Gimnosperme” (letteralmente “seme nudo”);
- portamento tipico piramidale, come negli abeti, larici e alcuni pini, cioè il tronco principale cresce molto in altezza e da questo partono direttamente i rami laterali più corti (ramificazione monopodiale). Con il tempo anche alcune conifere cessano di crescere in altezza e si espandono in larghezza formando dei palchi (Cedro del Libano). Vi sono inoltre conifere, come il ginepro e il pino mugo, che presentano un aspetto arbustivo.
- i Pini (genere Pinus) hanno aghi lunghi da 5 a 15 cm riuniti in fascetti di 2-3, raramente 5 elementi, portati spesso da brevi rametti;
- gli Abeti (genere Abies) hanno aghi appiattiti, lunghi fino a 2,5 cm, inseriti singolarmente sul ramo, in una o più file a doppio pettine;
- i Pecci, spesso chiamati anch’essi Abeti, (genere Picea) hanno aghi romboidali, lunghi fino a 2,5 cm inseriti singolarmente tutto intorno al ramo “a spirale”;
- i Cedri (genere Cedrus) hanno aghi lunghi 1-3,5 cm riuniti in fascetti di 20-40 elementi, posti su corti rametti laterali, ed aghi inseriti singolarmente sui rami più giovani;
- i Larici (genere Larix) hanno aghi lunghi 2-3 cm riuniti, come nei Cedri, in fascetti di 20-40 elementi che cadono in autunno (una delle poche conifere a foglie caduche).
- i Cipressi, le Tuie (genere Cupressus e Thuya, i più rappresentati nelle nostre zone) presentano foglie molto piccole a forma di squama (squamiformi) più o meno dense.
- I Ginepri (genere Juniperus non comune nella nostra zona perché vive soprattutto in zone aride lungo le coste del Mediterraneo o in alta montagna) hanno per lo più foglie aghiformi lineari pungenti, riunite in verticilli di 3.
Nella Famiglia delle Taxodiaceae
- Le Sequoie, possono avere sia brevi aghi squamiformi (Sequoia gigante) sia aghi più lunghi, appiattiti a doppio pettine (Sequoia sempreverde) (vedi).
- il Tasso (Taxus Baccata – genere Taxus) ha foglie aghiformi, appiattite molto scure nella faccia superiore, chiare nella inferiore, morbide, lunghe fino a 3 cm inserite direttamente sul ramo disposte a doppio pettine, fitte con aspetto “cadente”.
Latifoglie
Con il termine di Latifoglie si intendono alberi o arbusti, erbacei o legnosi, caratterizzati da “foglie grandi”, non aghiformi. Sono piante più evolute, rispetto alle Conifere, comparse in un secondo tempo dell’evoluzione (circa 200 – 150 milioni di anni fa) e rappresentano le piante più diffuse ed importanti sia dal punto di vista ecologico che economico. Le loro caratteristiche principali sono:
- foglie grandi che, indipendentemente dalla forma, alle nostre latitudini cadono nei mesi invernali (alberi caducifoglie o a foglie decidue); esistono tuttavia molte latifoglie con foglie perenni, sempreverdi, soprattutto se sono originarie da zone calde;
- gli alberi delle latifoglie presentano in genere un tronco principale ramificato che produce una chioma più o meno ampia (non hanno crescita monopodiale come le Conifere);
- la riproduzione avviene tramite fiori veri unisessuali (amenti) o ermafroditi (con stami e pistilli) che consentono una impollinazione non solo aspecifica tramite il vento, ma anche con vettori quali insetti (api, farfalle, bombo, mosche ….), piccoli uccelli (colibrì) e pipistrelli (impollinano il 70% delle piante tropicali commestibili), per una fecondazione più mirata ed efficiente;
- i semi sono contenuti all’interno dei frutti che derivano dalla trasformazione del fiore, strutture fondamentali per la crescita e dispersione dei semi ad opera del vento, dell’acqua o di animali. Per questa loro fondamentale caratteristica rientrano nel grande gruppo delle Angiosperme (= seme protetto). I frutti assumono un aspetto molto differente nelle varie famiglie (samare, legumi, frutti carnosi = drupe, frutti secchi …).
Ultimo agg.: 08 Feb 2023