FAMIGLIA delle CUPRESSACEAEGli alberi della famiglia delle Cupressaceae sono Conifere caratterizzate, tranne alcune eccezioni, da foglie molto piccole a forma di squama (squamiformi) e non aghi come le Pinaceae. Comprende circa 30 generi, quelli più noti sono: |
Genere CupressusCaratteristiche comuni: piante a portamento arboreo ed arbustivo, con chioma riccamente ramificata anche quando la ramificazione è monopodale. Le foglie sono persistenti, squamiformi. La corteccia è generalmente fibrosa. I coni maschili sono piccoli, colorati, su porzioni terminali dei rami. I coni femminili sono formati da strutture squamose che dopo la fecondazione tendono a saldarsi assumendo consistenza legnosa; i semi sono forniti di 2 o 3 ali laterali. |
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CIPRESSO MEDITERRANEO o COMUNE (Cupressus sempervirens) |
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![]() ![]() È l’albero tipico dei cimiteri perché le sue radici, scendendo a fuso nella terra in profondità invece che svilupparsi in orizzontale (come per le querce e gli altri alberi a chioma larga), non danno luogo a interferenze con le sepolture circostanti. Il cipresso Monumentale collocato nel chiostro del convento Francescano di Verrucchio (Rimini) è forse il più famoso d’Italia: piantato da San Francesco nel 1200, quando era solo un esile ramoscello, crebbe vigoroso e resistette nei secoli alle bruciature inferte dai soldati francesi nel 1810 e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Ora la sua chioma è diradata ma si leva ancora orgoglioso da terra per più di 24 metri e il suo fusto presenta una circonferenza di 5,37 m. |
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CIPRESSO ARGENTATO (Cupressus arizonica var.glabra)Sinonimi: cipresso dell’Arizona – Provenienza: Nord America (Arizona, Nuovo Messico) ed Estremo oriente – Famiglia: Cupressaceae Esemplari a Bollate: Scuola Marco Polo |
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E’ una conifera appartenente alla famiglia delle Cupressaceae, alta 15 – 20 m con chioma densa formata da corti rami che si dispongono in tutte le direzioni. La corteccia è bruno rossastra e con gli anni tende a squamarsi.
Foglie: Fiori: Frutti: sono strobili legnosi (garbuli) sferici, tipici delle cupressaceae, con diametro da 5 a 25 mm, brevemente peduncolati e riuniti in gruppi; presentano un colore rosso bruno, in presenza di pruina glaucescente assumono un bel colore argentato (ver. glabra) . I frutti sono formati da 6-8 squame, maturano in due anni e rimangono a lungo sulla pianta. I semi sono allungati con ala stretta. Utilizzo/Particolarità : viene coltivato essenzialmente a scopo ornamentale. Nel giardino della scuola primaria Marco Polo di Bollate ne sono presenti 6 esemplari molto belli. |
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CIPRESSO DI LEYLAND (x Cupressocyparis leylandii)Sinonimi: Ibrido interspecifico da vivaio inglese — Famiglia: Cupressaceae Esemplari a Bollate: Parco Centrale |
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Conifera monoica sempreverde, con portamento eretto e colonnare; questo cipresso ibrido presenta una crescita rigogliosa e facilmente supera i 6 m di altezza. Spesso viene potato e mantenuto come una siepe. Due esemplari sono presenti nel Parco Centrale di Bollate.
Le foglie I coni maschili sono piccoli, marrone chiaro, su porzioni terminali dei rami (vedi figura). I coni femminili bruno scuri larghi da 1,5 a 2 cm hanno ciascuno 8 squame. Dopo l’impollinazione si sviluppano in strobili (o galbuli) subsferici, marroni. Utilizzo/Particolarità: molto vigoroso e rustico, tollera la siccità, il freddo (fino a -15 °C) ed anche l’inquinamento atmosferico; viene utilizzato, per la sua crescita molto rapida e la densità del fogliame, per siepi o schermature. |
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CALOCEDRO (Calocedrus Decurrens )Sinonimi: Cedro dell’incenso, Libocedro, Thuja gigante – Provenienza : America nord-occidentale (California-Oregon) – Famiglia: Cupressaceae Esemplari a Bollate: via Repubblica |
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Conifera sempreverde ad alto fusto che nelle zone di origine può essere imponente (monumentale) raggiungendo i 40-60 metri di altezza e 3 metri di diametro del tronco; nelle zone di importazione come in Europa in genere presenta dimensioni più contenute . E’ caratterizzato da una chioma piramidale, slanciata, di un bel verde vivo; i rametti si dispongono su un unico piano (appiattiti) come nelle tuie. La corteccia è bruno rossiccia (talora simile al mogano) inizialmente liscia, con l’età diviene grigiastra fessurandosi in profondi solchi longitudinali. L’apparato radicale presenta un’ampia estensione sia in direzione verticale che orizzontale e alcune radici possono fuoriuscire dal terreno.
Foglie squamiformi Fiori: Frutti: Utilizzo/Particolarità : introdotto in Europa nel 1800 a scopo ornamentale, è pregiato per il legno e le foglie profumate, tanto da essere chiamato albero dell’incenso. E’ anche ampiamente impiegato in falegnameria e nella realizzazione di mobili. Negli Stati Uniti era uno dei principali materiali utilizzati per la realizzazione di matite. |
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Genere Thuja![]() Sono usate soprattutto a scopo ornamentale ma anche come fitoterapici perché contengono tannini, oli essenziali e flavonoidi. |
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TUIA ORIENTALE ( Thuja orientalis o Platycladus orientalis)Origine: Manciuria e Corea, introdotta in Europa verso la metà del 1700 – Famiglia: Cupressaceae Esemplari a Bollate: Scuola Marco Polo, Scuola Montessori, via Repubblica |
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Arbusto o albero che nelle nostre regioni non supera 8 metri di altezza, può ramificare già alla base. Chioma di colore verde brillante. Presenta rametti leggermente appiattiti, identici su ambo le facce, disposti sullo stesso piano a formare ventagli verticali o obliqui; si differenzia dalla Thuja occidentalis per la presenza di foglie rivolte verso l’alto. Un bel esemplare è presente all’ingresso del giardino della Scuola Montessori di Bollate.
Le foglie I fiori I coni femminili Frutti |
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TUIA OCCIDENTALE ( Thuja occidentalis o Platycladus occidentalis)Sinonimi: cedro bianco, albero della vita — Origine: Nord America e del Canada – Famiglia: Cupressaceae Esemplari a Bollate: Scuola Marco Polo |
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Albero sempreverde, con la chioma piramidale, ad accrescimento piuttosto lento tanto che può impiegare oltre 150 anni per raggiungere i 15 metri di altezza. La corteccia dei rami è fibrosa. Si confonde facilmente con il calocedro, se ne differenzia quasi esclusivamente per la forma dei garbuli (o strobili) a maturazione. Foglie I fiori maschili sono piccoli ed apicali, colorati; i fiori femminili sono prima gialli e poi bruni. La fioritura avviene tra marzo ed aprile. I frutti |
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Genere Juniperus |
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I Ginepri, non comuni nella nostra zona perché vivono soprattutto in zone aride lungo le coste del Mediterraneo o in alta montagna, hanno per lo più foglie aghiformi lineari pungenti, riunite in verticilli di 3. Le specie presenti in Italia sono: il Ginepro comune (Juperius communis) il Ginepro coccolone (Juperius oxycedrys), il Ginepro sabina (Juperius sabina).
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ex Famiglia delle TAXODIACEAE |
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Comprende le Sequoia qui ricordate perchè sono gli alberi più alti del mondo e sono presenti in alcuni parchi o giardini della nostra zona a scopo ornamentale. Riconosciamo:
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Per saperne di più della Sequoia gigante : Wikipedia – della Sequoia sempreverde: Wikipedia |
FAMIGLIA delle TAXACEAE |
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La famiglia delle Taxaceae comprende 3-5 generi; in Italia è presente quasi esclusivamente il Taxus baccata, un albero o arbusto a lenta crescita, solitamente longevo, molto utilizzato in parchi e giardini anche se è velenoso. | |||
TASSO ( Taxus baccata )Sinonimi: albero della morte – Provenienza: Europa settentrionale, Nord Africa e Caucaso – Famiglia: Taxaceae Esemplari a Bollate: Scuola Marco Polo, via Repubblica, Scuola Iqbal Masih |
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E’ una conifera sempreverde a lenta crescita con portamento arbustivo o albero che può raggiungere i 15–20 metri di altezza; è fra gli alberi più longevi e in Italia vi sono esemplari di centinaia o addirittura migliaia di anni. Presenta una chioma globosa irregolare con rami molto bassi, corteccia bruno rossastra, inizialmente liscia, che con il passare degli anni diventa rugosa, si fissura e si solleva in placche.
Foglie: Fiori: è una pianta dioica cioè i fiori maschili e quelli femminili sono portati da piante differenti. I fiori maschili sono sessili riunti in piccoli amenti e producono nuvole di polline (impollinazione anemofila), quelli femminili sono poco evidenti, solitari, posti all’estremità dei rami. Frutti: derivano dalla trasformazione degli amenti femminili, maturano in circa un anno, sono costituiti da un solo seme ricoperto da strato carnoso zuccherino, rosso a maturazione, unica parte della pianta non velenoso, definita “arillo” (sembra una bacca ma deriva dai tegumenti dell’ovulo). Il frutto rosso acceso attira gli uccelli che lo mangiano, ne digeriscono la polpa zuccherina ed eliminano i semi con gli escrementi disperdendoli a distanza. I semi così “attivati”, sparsi sul terreno, possono dare origine ad una nuova pianta anche dopo 2-3 anni. Utilizzo/Particolarità : per la sua lenta crescita, la bella chioma, viene utilizzato come albero ornamentale in luoghi di culto e di sepoltura. Fra i Tassi Monumentali in Italia ricordiamo:
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Ultimo agg.: 26 Gen 2023